La nuova umanità
Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto. (Lc 1,39-55)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Quello che accade tra Maria e Elisabetta nell’abbraccio sulla soglia di casa, esplode all’ingresso di Maria in Paradiso. In Maria Assunta, tutto è portato a pienezza: la vita, la donna, la madre, la sposa; la promessa, l’annuncio, la nascita, la crescita, la missione, la croce, la risurrezione. Quale bellezza e quale felicità desidera una donna; a quale compimento è protesa la vita di ogni uomo che nasce? Star bene, anima e corpo, adempiere il compito assegnato, realizzare il proprio destino: qui accade. Maria è la prima semente fiorita nel campo della risurrezione di Cristo, il primo germoglio della nuova umanità.