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TESTIMONIANZA

La nuova evangelizzazione di padre Clemente

Il caso di padre Clemente Vismara, prete missionario in Birmania beatificato nel 2011, e le conversioni che la sua devozione provoca, sono la migliore risposta per coloro che dicono che di santi e beati ce ne sono già troppi.

Ecclesia 06_07_2013
Padre Clemente Vismara

A quanti dicono che i Santi e i Beati sono già tanti per farne altri, chiedo di leggere questo articolo fino in fondo. Ho seguito dall’inizio la Causa di beatificazione di padre Clemente Vismara (1897-1988), beatificato il 26 giugno 2011 in Piazza Duomo a Milano. Posso testimoniare quanto segue.

Alla sua morte in Birmania a 91 anni di cui 65 di missione, il 15 giugno 1988, nella sua diocesi di Kengtung e nel paese natale di Agrate Brianza (MB), iniziò un consistente movimento popolare di preghiere e richieste di grazie, perché molti lo ritenevano un santo. Ma l’inizio del processo informativo diocesano incontrò parecchie opposizioni, le solite che si fanno per queste iniziative: chi paga? di Santi ce ne sono già tanti; la Chiesa d’oggi ha troppi problemi per perdere tempo in cose superflue; alcuni suoi confratelli in Birmania dicevano: “Sì, era un buon uomo, ma se fate Beato lui dovete fare Beati anche noi che facciamo la sua stessa vita”. Intanto ad Agrate si costituisce il gruppo “Amici di padre Clemente Vismara” che dal 1995 pubblica ogni tre mesi un bollettino per diffondere i ricordi del Servo di Dio, la devozione, le preghiere, le grazie ricevute, ecc. Si pubblica la biografia, una raccolta di sue lettere, articoli, immaginette e materiale devozionale, si fanno preghiere e celebrano Messe per la sua beatificazione; nascono iniziative per far conoscere il personaggio in parrocchie, scuole, centri culturali, non solo in Lombardia, ma anche in altre parti d’Italia, nel profondo Sud d’Italia (Benevento, Catania, Calabria, Puglia, Sicilia, Campania).

Nell’ottobre 1996, su richiesta del vescovo di Kengtung mons. Abramo Than, il card. C.M. Martini istituisce ad Agrate Brianza il Tribunale diocesano presieduto da mons. Ennio Apeciti che inizia le interrogazioni di testimoni della vita di Clemente in Birmania, Thailandia, Italia, Brasile. Nel 2001, la Congregazione dei Santi pubblica la “Positio” (volume formato A4, 630 pagine) con  la documentazione più importante raccolta dalla Postulazione e dal Tribunale canonico. E’ la biografia documentata di Clemente, accompagnata dalla cosiddetta “Copia pubblica” con le fotocopie di tutti i documenti raccolti: nove volumi rilegati (formato A4, in 800-1000 pagine l’uno). E nello stesso anno la Postulazione presenta sei supposti “miracoli” di guarigioni ritenute inspiegabili (con la necessaria documentazione clinica) ottenuti per intercessione di padre Vismara. Il 15 marzo 2008 Papa Benedetto firma il decreto sulle virtù eroiche del Servo di Dio, che diventa Venerabile. Dopo l’approvazione di uno dei sei  “miracoli” presentati, il 26 giugno 2011 Clemente Vismara è proclamato Beato della Chiesa universale.

Questo l’itinerario della beatificazione, che ha suscitato fin dall’inizio, e ancor più dopo il gioioso atto finale, interesse, devozione, grazie ricevute, iniziative di carità e di Vangelo, volontà di imitazione e vocazioni maschili e femminili di consacrare la vita a Gesù Cristo e alla Chiesa. E anche offerte, che hanno sostenuto le spese  della Causa e della beatificazione e inviato buone somme agli orfanotrofi e alle missioni della diocesi di Kengtung. Gli “Amici di padre Vismara” continuano a pubblicare il bollettino spedito gratis e circa 8.000 devoti, anche oggi quando le spese di stampa e di spedizione sono triplicate rispetto a 3-4 anni fa! La Provvidenza, come diceva e sperimentava spesso padre Clemente, arriva sempre, basta avere fiducia. Non solo ma con le offerte si è messa in chiesa una statua del Beato in resina a grandezza naturale (mentre quella in bronzo nella piazza della chiesa venne pagata dal Comune) e acquistate le due stanze del povero appartamento dove è nato Clemente, con un inizio di Museo; e si stanno acquistando altre due stanze contigue per ingrandire l’esposizione.

Ma il fatto più importante è che la devozione al Beato missionario si diffonde sempre più. In Birmania ha commosso i tribali e portato a numerose conversioni; ha scosso una giovane Chiesa che non ha altri propri Beati; altri vescovi vorrebbero beatificare preti e laici locali, oltre a missionari. In Italia e nel mondo cristiano, la presidente degli “Amici di Clemente Vismara”, Rita Gervasoni mi scrive: “Riceviamo in media una decina di richieste al giorno di immagini, Dvd, libri, fumetti e anche reliquie del Beato Clemente, specialmente dal Brasile, Filippine, Messico, Polonia e naturalmente Italia. Oltre al lavoro, tutto questo richiede spese non indifferenti: ogni reliquia nella sua piccola teca ci costa circa 7 Euro, più le spese di spedizione che per l’estero sono pesanti. Però la Provvidenza aiuta”.

Tutto questo è Nuova Evangelizzazione. Ogni Beato ha il suo carisma e Clemente aveva davvero un carisma eccezionale. Se non si faceva la Causa oggi sarebbe già scomparso, invece è un Beato che continua a diffondere il Vangelo e suscitare preghiere, imitazioni, vocazioni, grazie ricevute. Rappresenta idealmente, soprattutto per le sue lettere avventurose, poetiche, infuocate d’amore per Gesù, gli orfani e i poveri,  il nuovo San Francesco Saverio dei tempi moderni.  L’oratorio di Agrate è dedicato al beato Clemente, come l’oratorio di Torre de’Busi (Lecco), dove c’è la “Radio Clementina” della parrocchia. Il 29 giugno il card. Angelo Scola, arcivescovo di Milano, in un intervento ad Agrate per il centenario delle suore serve di Gesù Cristo, ha detto fra l’altro: “La figura di padre Clemente sarà sempre più viva e luminosa nella Chiesa, ne sono sicuro...".

Sabato 6 luglio dalle 10.10 alle 10.40, su Rai 2, Padre Piero Gheddo parla dei suoi 60 anni di sacerdozio e dei missionari del Pime e missionarie dell'Immacolata nella rubrica "Sulla via di Damasco" di Don Giovanni D'Ercole.