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PASQUA E CORONAVIRUS

La morte è vinta    

Una società che è costruita sulla morte degli altri (embrioni, feti, malati, anziani) ha terrore della morte. Al punto da accettare l’isolamento, il silenzio, la solitudine totale di un intero popolo per settimane. I cristiani sono i seguaci di Cristo. Portano come trofeo la palma della vittoria. Dell’unica vittoria che conta, quella sulla morte. Qualcuno se lo ricorda?

Editoriali 12_04_2020

Una società che è costruita sulla morte degli altri (embrioni, feti, malati, anziani) ha terrore della morte. Al punto da accettare l’isolamento, il silenzio, la solitudine totale di un intero popolo per settimane. Cosa inaudita. Al punto da accettare la volontaria, generalizzata, interruzione del lavoro. Cioè del guadagno. Cioè del mantenimento della famiglia, dell’industria, dei prodotti che ci rendono competitivi con le altre nazioni.

D’ora in avanti ci sarà qualcosa che potremo evitare di farci imporre in nome della conservazione, per ora, della nostra vita?

Le associazioni culturali promosse da noti benefattori dell’umanità quali Soros e Rockefeller, ritengono l’episodio del coronavirus adatto a mettere la parola fine alla famiglia naturale. Pazzia? Quanti sono oggi in Italia quelli che, costruita la loro casa sulla roccia, sono in grado di resistere psicologicamente sani alla soppressione delle loro più elementari libertà? Il domicilio coatto imposto a decine di milioni di persone senza colpo ferire aumenta a dismisura il consumo di alcool, droga, pornografia e, quindi, violenza. Le speranze di Soros e compagni segnano più di un punto a loro favore.

Privati di tutto, possiamo fare la fila per andare al supermercato, dal giornalaio, dal tabaccaio, in farmacia. Non possiamo fare la fila per entrare in chiesa perché le chiese, dopo essere state chiuse a Roma per un giorno, sono rimaste a volte aperte ma vuote. Infrequentabili. Perché? Evidentemente perché pericolose.

Cristo si è incarnato “per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo,  e liberare così quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù per tutta la vita”, proclama la lettera agli ebrei. La vittoria sulla morte celebrata nella notte delle notti che è la veglia di Pasqua attualizza per chiunque lo voglia la fine del terrore della morte. La fine del terrore che ci rende schiavi di quanti pensano per il nostro bene alla soppressione di tutte le nostre libertà.

I cristiani sono i seguaci di Cristo. Portano come trofeo la palma della vittoria. Dell’unica vittoria che conta, quella sulla morte. Da duemila anni stuoli di martiri dimostrano che il terrore della morte è vinto.

L’unico popolo che non si riesce a ridurre alla sottomissione per terrore, e l’unico terrore che conta davvero è quello della morte, è il popolo dei cristiani. Questo qualcuno lo sa?

Buona Pasqua.