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PRO LIFE

La Madonna Nera da un oceano all'altro

La Madonna Nera di Częstochowa viene fatta sfilare da oceano a oceano: da Vladivostok (costa russa del Pacifico) fino a Fatima (Portogallo, Atlantico) per affidare a Maria la difesa della vita nascente.

Cultura 23_02_2014
Madonna di Częstochowa

Se il viaggio coast-to-coast è un mito, immaginatevi la potenza di un pellegrinaggio mondiale, da un oceano all’altro, della Madonna, e in specie dell’immagine miracolosa della Madonna Nera che si venera nel santuario polacco di Jasna Górache, a Częstochowa, dentro il monastero retto dall’Ordine di san Paolo Primo Eremita. Un pellegrinaggio fra Cielo e terra organizzato per affidare a Maria la difesa della vita umana nascente, oggi minacciata ovunque da un’offensiva abortista senza eguali.

Si chiama infatti proprio From Ocean to Ocean (“Da un oceano all’altro”) l’iniziativa pro-life che sta portando la sacra icona in ogni angolo della Terra, e questo perché la Vergine è partita da Vladivostok, sull’Oceano Pacifico, per poi raggiungere Fatima, sull’Oceano Atlantico. E la cosa ha dello straordinario perché, come spiega Thomas Ward, membro del Comitato esecutivo internazionale che ha organizzato il pellegrinaggio, «dopo mille anni di sfiducia fratricida, la Madre di Dio sta portando i suoi figli e le sue figlie ortodossi e cattolici a lavorare assieme per costruire nel Terzo Millennio la nuova Civiltà dell’Amore che si fonda sulla famiglia». La Madonna Nera è stata scelta proprio per questo: «È la tradizione più conosciuta e unificante sia dell’Oriente sia dell’Occidente», spiega Ward, «e in Russia Nostra Signora di Częstochowa è la patrona di coloro che desiderano la restaurazione dei valori familiari. È una delle reliquie più sante di tutto il cristianesimo».

Per ragioni evidenti, l’icona che sta facendo il giro pro-life del mondo è una copia, ma anche in questo vi sono aspetti notevoli. La copia è stata infatti voluta dalla sezione polacca di Human Life International ‒ una delle più antiche, battagliere ed efficaci organizzazioni antiabortiste, fondata dal sacerdote e monaco benedettino statunitense Paul B. Marx (1920-2010) e oggi diffusa in tutto il globo ‒ la quale poi ne ha fatto dono a un pool di organizzazioni russe ortodosse che operano a difesa della vita nascente e della famiglia. Ora, non è un segreto per nessuno il dissidio secolare che divide i polacchi dai russi, che per di più sono in massima parte ortodossi i secondi e cattolici di rito latino i primi. Che oggi polacchi e russi marcino assieme non è quindi affatto scontato, nemmeno se marciano sotto lo stendardo di Maria.

Ma la Vergine Nera di JasnaGóra non è nuova ai miracoli, e quella stessa storia che ha separato i polacchi e i russi in questo caso invece la favorisce. Se l’icona sfregiata (dagli eretici ussiti, durante la battaglia del 1430) di Częstochowa è per i cattolici polacchi indubbiamente il luogo d’incontro fra la fede e il patriottismo, nondimeno è un simbolo imprescindibile per gli ortodossi russi.

I re polacchi, a eccezione dell’ultimo, vi si recavano in omaggio dopo l’incoronazione, ma la pia tradizione vuole che l’icona sia stata dipinta da san Luca evangelista (ritrarrebbe dunque il volto vero della Vergine) per poi diffondersi, in mille copie e rifacimenti, praticamente in ogni famiglia e chiesa russa. «Il suo appellativo ortodosso», ricorda Ward, «è “Vittoria invincibile”. In suo onore si canta l’inno Regina di vittoria». Da Gerusalemme, l’icona sarebbe infatti giunta, nel corso dei secoli, a Costantinopoli e da lì a Belz, in Ucraina. Dalla Russia la portò infine nella polacca Częstochowa, nell’agosto del 1382, il conte LadisaloII di Opole (ca. 1332-1401), che la volle nel monastero di JasnaGóra da lui fondato. La Madonna Neraè insomma tanto polacca quanto russa, e antecede il Grande Scisma che nel 1054 separò il mondo ortodosso dalla Chiesa Cattolica. E che dal limite estremo di Vladivostok la Vergine sia giunta nella cattolica Fatima, portata anche da ortodossi russi, è segno inequivocabile di quanto nel 1917 Ella annunciò nella località portoghese: quando la Russia avesse smesso di diffondere i propri errori nel mondo, allora il suo Cuore Immacolatoavrebbe trionfato; il pellegrinaggio pro-life sotto il patrocinio della Madonna Nera ne è certamente un sostanzioso anticipo.

Il viaggio della Madonna della vita si è del resto rapidamente trasformato, dal piccolo nucleo originario di organizzatori, in una missione mondiale. All’inizio, nel cammino di avvicinamento alla stazione di partenza di Vladivostok, dov’è giunse il 14 giugno 2012, la Vergine Nera ha attraversato le immense piane russe e varcato i confini di molti territori ex sovietici, entrando a Mosca e in diverse chiese centroasiatiche in un crescendo di devozione. Poi ha preso a camminare a ritroso, finendo per zigzagare in tutta Europa e culminare a Fatima il 7 aprile 2013. Ma quando sembrava finito tutto, tutto è ripreso. E così la Vergine di Częstochowa ha varcato davvero i mari raggiungendo prima le isole britanniche e il 21 agosto 2013 gli Stati Uniti, che percorrerà in lungo e in largo fino al 2 novembre prossimo. Il 22 gennaio era alla 40° Marcia nazionale per la Vita di Washington.E non si fermerà nemmeno quando si fermerà.