La Madonna di Fatima in Siria, pellegrina di pace
Il prossimo 7 settembre la statua della Madonna di Fatima giungerà a Damasco, in Siria. E' una risposta all'appello dei vescovi della regione mediorientale, testimoni dello sterminio dei cristiani di fronte all’indifferenza della comunità internazionale. Laddove la diplomazia ha fallito, la preghiera potrebbe non fallire.
Il prossimo 7 settembre la statua della Madonna di Fatima giungerà a Damasco, in Siria. «In questo modo – ha detto a Radio Vaticana il vescovo di Leiria-Fatima, mons. António Augusto dos Santos Marto – vogliamo rispondere all’appello dei vescovi della regione mediorientale, testimoni dello sterminio dei cristiani di fronte all’indifferenza della comunità internazionale». Ricordando quanto spesso Papa Francesco abbia parlato della persecuzione dei cristiani in Iraq ed in Siria e del «silenzio complice» che la circonda in Occidente, mons. dos Santos Marto ha invitato a non dimenticare le vittime «dell’intolleranza e del fondamentalismo». «La Siria – ha aggiunto il vescovo - vive una dramma che reclama una solidarietà urgente, concreta, efficace a livello internazionale». Purtroppo, questa solidarietà non c'è.
Che cosa può fare, potrebbe chiedersi qualcuno, una semplice statua di fronte a un groviglio di problemi che nessuna forma di diplomazia internazionale è riuscita a districare? Credo sia possibile dare quattro risposte.
La prima è l'importanza dei gesti simbolici. Contrariamente a quanto un accostamento positivista alla storia immagina, i simboli hanno un'influenza reale sulle vicende umane. La stessa liturgia cristiana è fatta di simboli. La Vergine Maria è riconosciuta universalmente quale simbolo di pace e di amore. Il passaggio della Madonna Pellegrina di Fatima in Siria darà sollievo ai cristiani afflitti e forse parlerà anche ai cuori più induriti. Non esiste l'uomo astratto immaginato dagli Illuministi, esistono persone concrete che vivono, soffrono, sperano, amano. Per i siriani, intorno alla statua della Madonna di Fatima la speranza potrà davvero rinascere.
La seconda è la forza della preghiera. Papa Francesco lo ha ricordato molte volte a tutti coloro che si chiedono che cosa possiamo fare di fronte a problemi apparentemente insolubili e a tragedie immani. Possiamo sempre pregare. E pregare non è mai inutile, né è una fuga dai problemi concreti. È precisamente il contrario. È la preghiera che entra nella storia e la cambia. Basta pensare a San Giovanni Paolo II e a quanto i suoi gesti simbolici, la sua preghiera, il suo sacrificio hanno contribuito a far crollare l'Impero sovietico, un obiettivo che sembrava utopistico e impossibile alle cancellerie internazionali.
La terza considerazione riguarda il messaggio di Fatima. È un messaggio molto serio, non puramente devozionale e a suo modo «politico». Ci parla del l'estrema serietà della storia, e della necessità di una teologia della storia cristiana. Sarebbe riduttivo pensare che il messaggio di Fatima, con i suoi accenni alla Russia che diffonderà i suoi errori nel mondo e infine si convertirà, parli soltanto del comunismo. Come ebbe a spiegare il cardinale Ratzinger in occasione della pubblicazione della quarta parte del segreto, la Madonna a Fatima vuole attirare la nostra attenzione sulla persecuzione come dimensione costitutiva del cristianesimo, e sul fatto che i perseguitati non sono soli: il Signore Gesù e la sua Madre Celeste sono con loro. È un messaggio anche per i cristiani della Siria e del Medio Oriente oggi.
In quarto luogo, Fatima parla anche ai musulmani e favorisce il dialogo interreligioso. Qualche anno fa sono stato in Siria e ho visto al bazar di Damasco immagini della Madonna di Fatima non solo vendute, ma esposte come devozione personale dei negozianti, accanto a quelle del pellegrinaggio alla Mecca. Pur non considerandola ovviamente la Madre di Dio, ma solo di un profeta, i musulmani hanno spesso una notevole venerazione per la Madonna. E molti di loro conoscono l'apparizione di Fatima, avvenuta in un villaggio portoghese che porta il nome della figlia prediletta di Muhammad, una figura carissima a tutti i musulmani.
Il pellegrinaggio della statua di Fatima non risolverà i problemi della Siria? È probabile. Ma dove la diplomazia ha fallito, la preghiera potrebbe non fallire. Molte cose sono impossibili agli uomini, ma nulla è impossibile a Dio.