Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Bernardino Realino a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

La furbizia cristiana

Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce». (Lc 16,1-8)

Schegge di vangelo 07_11_2014
Vangelo

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”. L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”. Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”. Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce». (Lc 16,1-8)

Il paradiso è per i furbi? Tante volte Gesù nel Vangelo ci invita ad usare l’intelligenza, ad essere scaltri, ad entrare nella luce. L’ottusità della mente e del cuore come pure l’oscurità dell’anima non producono buoni effetti. Quando uno è in una situazione difficile ce la mette tutta per uscirne, e trova soluzioni ingegnose e perfino impensabili. Tutto questo per farci capire che Dio non ci salva senza di noi, senza la nostra partecipazione, collaborazione e intelligenza; senza il sì del nostro cuore, l’adesione della nostra volontà e l’impegno della nostra intelligenza. Il Signore non ci tira fuori dal pozzo a forza, ma domanda il nostro grido, la nostra decisione e la nostra audacia per la risalita.