La Francia manda in carcere chi critica i vaccini a mRna
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Nella Francia di Macron pene fino a tre anni di reclusione e un'ammenda fino a 45.000 euro per chiunque esprima critiche sui vaccini a mRna. Così si sancisce una sorta di «verità scientifica di Stato».
Un duro colpo alla liberà di pensiero e alla libertà di ricerca e verifica scientifica è arrivato dalla Francia neo-giacobina di Emmanuel Macron. Dalla terra di “libertè, egalitè e fraternitè” è arrivato un provvedimento che mette il bavaglio a chiunque critichi i vaccini a mRNA o le terapie geniche. Anzi, più che bavaglio arriva proprio il carcere oltre che sanzioni pecuniarie.
Il Parlamento francese ha infatti approvato nei giorni scorsi un emendamento all'articolo 4 della legge sulla "Lotta alle derive settarie", che introduce una pena fino a tre anni di reclusione e un'ammenda fino a 45.000 euro per chiunque esprima delle critiche ad un determinato prodotto farmaceutico, ovvero i vaccini a mRNA. Si può dibattere su tutto, su chemioterapici vari, perfino su vaccini, ma l’mRNA propro no. È stato legalmente blindato, è protetto con una sorta di scudo penale che non consentirà a nessuno di metterne in discussione l’efficacia o la sicurezza, nemmeno davanti a dati o prove contrarie. È qualcosa che non si è mai visto nella storia della Medicina, ovvero la promulgazione di un dogma laico dell’infallibilità di un prodotto farmaceutico.
Questo provvedimento legislativo è stato ironicamente definito "emendamento Pfizer" dal deputato Florian Philippot, leader del partito Les Patriots, e di fatto equipara la libera scelta di trattamento a una «deriva settaria» e criminalizza chiunque sconsigli trattamenti medici che siano «evidentemente idonei» sulla base delle attuali conoscenze mediche. In realtà viene sancita una sorta di «verità scientifica di Stato». La nostra civiltà che si è fondata sui principi di libertà, diritti umani (in primis l’intangibilità del corpo), e proprietà privata, viene rinnegata dai rappresentanti che il popolo sovrano aveva eletto, teoricamente proprio al fine di tutelare quei valori.
La giustificazione governativa è quella di fermare la disinformazione, ovvero una informazione diversa da quella ufficiale. È una indicazione precisa che viene dall’Organizzazione Mondiale della Salute, ed è uno dei punti fondamentali del Trattato Pandemico che dovrà a breve essere approvato. Quanto è stato deciso dal Parlamento francese, può costituire un significativo precedente.
Il giro di vite penale che arriva dalla Francia è molto preoccupante. La difesa dell’intoccabilità della tecnologia mRNA, già canonizzata con i Premi Nobel, deve diventare sempre più intransigente.
È punita con un anno di reclusione e un'ammenda di 15.000 euro anche il semplice invito «ad astenersi» dal seguire un trattamento medico terapeutico o profilattico, come ad esempio un vaccino, allorché tale abbandono o astensione venga presentato come benefico per la salute delle persone interessate quando invece, allo stato delle conoscenze mediche, ciò sia chiaramente suscettibile di comportare gravi conseguenze per la loro salute fisica o psicologica, tenuto conto della patologia di cui soffrono.
È punibile con le stesse sanzioni la provocazione ad adottare pratiche presentate come aventi scopo terapeutico o profilattico nei confronti delle persone interessate allorché è evidente, allo stato delle conoscenze mediche, che tali pratiche espongono le stesse ad un rischio immediato di morte o di lesioni tali da comportare mutilazioni o invalidità permanente.
Questo significa che anche terapie considerate alternative ai protocolli ufficiali non devono essere utilizzati e devono essere sanzionati chi li raccomanda. Insomma, la Francia non tollererà più comportamenti come quello del professor Raoult, primario infettivologo di Marsiglia, che fin dagli inizi del Covid curò con successo con Idrossiclorochina, Eparina, antinfiammatori.
La politica decide cosa è lecito e cosa non lo è in ambito medico, la stretta sul pensiero critico sta diventando sempre più forte, e questo comportamento illiberale è motivato dall’avvicinarsi delle elezioni europee del prossimo giugno,
La Francia sarà uno dei cinque Paesi dove Google lancerà una campagna «anti-disinformazione» in vista delle elezioni europee, quando i cittadini dell’UE eleggeranno un nuovo Parlamento europeo per approvare politiche e leggi, e molti temono che la diffusione della controinformazione online possa influenzare gli elettori. Jigsaw di Google pubblicherà annunci su TikTok e YouTube in Belgio, Francia, Germania, Polonia e infine anche in’Italia, utilizzando tecniche di prebunking per aiutare gli spettatori a identificare i «contenuti manipolativi» prima di incontrarli. Agli spettatori che guardano gli annunci su YouTube verrà chiesto di compilare un questionario su ciò che hanno appreso sulla disinformazione.
Se questo significa «lotta alle derive settarie», la deriva opposta è quella verso un controllo dispotico della scienza, dell’informazione, del pensiero stesso.