La Chiesa Usa protegge i principi non negoziabili da Biden
Dopo le congratulazioni a Biden, la Conferenza Episcopale statunitense esprime le sue maggiori preoccupazioni per l'agenda della sua prossima amministrazione, su aborto, Lgbt, scuola e libertà religiosa. Le nomine del cardinal Dolan e del vescovo Lori alle commissioni per libertà religiosa e vita fanno presagire uno scontro duro
La Chiesa Usa riafferma la fedeltà alla dottrina cattolica ed inevitabilmente si schiera compatta contro la minaccia rappresentata dalla prossima Amministrazione Biden: un pericolo reale. Il Presidente della Conferenza Episcopale americana, l’Arcivescovo di San Diego Jose Gomez nel pomeriggio di martedì scorso ha messo in guardia la Chiesa ed i fedeli cattolici sui pericoli gravi di cui sarà promotore (una volta eletto) il nuovo Presidente degli USA Joe Biden. Meglio tardi che mai.
Noi avevamo avvisato in più occasioni, quali e quanti fossero le ipocrisie e gli impegni contro vita, famiglia e libertà religiosa del candidato democratico. Forse per il rispetto degli elettori (atteggiamento che né i social media, né la grande stampa ha dimostrato), forse per i dissensi nella stessa gerarchia, la Chiesa Usa in campagna elettorale aveva ripetuto ai cattolici di votare secondo la propria coscienza, fondata sull’insegnamento della Chiesa. Oggi comunque non è troppo tardi, visto che si voterà per i seggi del Senato in Georgia che potranno determinare la maggioranza e, se venisse eletto almeno uno dei candidati repubblicani, le misure pro aborto, Lgbt ed i limiti per libertà religiosa e di educazione che Biden vorrà imporre, potrebbero venir ogni volta esser bloccate. All'Assemblea dei Vescovi Usa riunita il 16 e 17 novembre, il Presidente dei Vescovi è stato chiarissimo sin dal suo Discorso di apertura della assise, quando dopo aver toccato vari argomenti (dossier McCarrick, Enciclica Fratelli Tutti, beatificazione di Michael McGivney, pandemia) ha ricordato che: "è essenziale continuare a proclamare la santità e la dignità della vita umana dal concepimento alla morte naturale. È anche essenziale che rafforziamo le ragioni del nostro popolo cattolico per impegnarsi come cittadini fedeli ad affrontare le sfide della nostra società: aborto ed eutanasia; razzismo e immigrazione; povertà e riforma della giustizia penale; ideologia del genere e famiglia; ambiente e libertà religiosa”.
Ancor più chiaro, il giorno seguente 17 di novembre, in chiusura della Assemblea dei Vescovi, dopo aver annunciato la creazione di un gruppo di lavoro dei vescovi per prepararsi alle sfide della presidenza di Biden, ha detto: "Solo per la seconda volta nella storia americana, stiamo arrivando alla nomina di un presidente che professa la fede cattolica. Questo presenta alcune opportunità ma anche alcune sfide… Il presidente eletto ci ha dato motivo di credere che i suoi impegni di fede lo spingeranno a sostenere alcune buone politiche (immigrazione, rifugiati, povertà e lotta al razzismo, la pena di morte e il cambiamento climatico)…Ci ha anche dato ragione di credere che sosterrà politiche che sono contro alcuni valori fondamentali che ci sono cari come cattolici. Queste politiche includono: l'abrogazione dell'emendamento Hyde (che vieta finanziamenti ad aborto attraverso tassazione cittadini, ndr) e la conservazione di Roe contro Wade (Sentenza che ha liberalizzato aborto, ndr)…Entrambe queste politiche minano la nostra preminente priorità dell'eliminazione dell'aborto… Inoltre Biden ha dato il suo sostegno per il ripristino del ‘mandato di Hhs’ (contraccezione da parte del sistema sanitario pubblico e convenzionato che vieta eccezioni e obiezione di coscienza per singoli ed istituti religiosi, ndr), l'approvazione della legge sull'uguaglianza (pro Lgbt, ndr) e la disparità di trattamento delle scuole cattoliche. Queste politiche rappresentano una seria minaccia per il bene comune, ogni volta che un politico le sostiene. Da tempo ci siamo opposti con forza a queste politiche, e continueremo a farlo".
Il Presidente dei Vescovi Usa ha rincarato la dose e illuminato su ulteriori sfide che la (eventuale) Presidenza Biden porrà ai credenti cattolici e alla Chiesa denunciando l’ipocrisia malvagia di quei politici che di professano cattolici pur sostenendo politiche abortiste, anti famiglia e contrarie a libertà religiosa. Essi creano “confusione tra i fedeli su ciò che la Chiesa insegna effettivamente su queste questioni… È una situazione difficile e complessa, per aiutarci a superarla, [la Conferenza Episcopale] nominerà un gruppo di lavoro, presieduto dall'arcivescovo di Detroit Vigneron e composto dai presidenti delle commissioni episcopali delle aree politiche interessate, nonché della commissione per la dottrina della fede e della comunicazione". Un lavoro già iniziato durante i mandati di Obama e proseguito con Trump, che però ora acquista un volto tutto nuovo, vista “seria minaccia” ai valori non negoziabili che l’Amministrazione Biden-Harris porrà in essere. Lo stesso Gomez ha chiarito come le congratulazioni espresse a Biden e Harris lo scorso 7 novembre siano state una semplice formalità e non certo un caloroso sostegno. Certamente gli impegni presentati da Biden sulle decisioni che prenderà nei primi 100 giorni di mandato e le nomine già confermate per il prossimo governo (abortisti , transgender , stretti collaboratori di Soros, sindacalisti apertamente contrari alla libertà di educazione…) devono aver svegliato la Chiesa americana che, per stoppare le derive sinistre di Biden, ha nominato il Cardinale Dolan alla Presidenza della ‘Commissione per la Libertà religiosa’, il Vescovo di Baltimora William Lori a quella ‘Per la Vita’ ed il Vescovo Daly di Spokane alla Educazione e Scuole cattoliche. Dolan e Lori sono già noti per gli scontri durissimi con l’Amministrazione Obama e le sue folli politiche liberticide, pro aborto e pro Lgbt. Mentre il Vescovo Daly da neo Presidente della Commissione per Educazione e Scuole cattoliche, lo stesso giorno della sua elezione ha ribadito: ”Le nostre scuole si fondano sugli insegnamenti della Chiesa e della Fede Cattolica…non ci saranno compromessi…le leggi sulla educazione sessuale (inclusa l’ideologia gender) minano il valori fondamentali della nostra fede e della nostra educazione che si fonda sulla legge naturale ed insegnamento cattolico”.
Dopo l'apparente ‘sbandata’ per le congratulazioni a Biden, la Chiesa Usa riprende la bussola e lo fa con determinazione e chiarezza. Una chiarezza fastidiosa per Facebook che ha censurato vari post che riprendevano le parole del Presidente dei Vescovi Gomez. Vergognoso ma sempre meglio di quanto a fatto da Civiltà Cattolica che, il giorno successivo alle prese di posizione dei Vescovi Usa, ha sbandierato la sua fede gesuitica verso il progressismo di Biden e Harris. Visti i legami emersi tra Gesuiti e Soros…"a pensar male si fa peccato ma a volte ci si azzecca".