Italia paese «omofobo»?
Il sito Pro Vita & Famiglia rammenta alcuni dati secondo i quali l’Italia non può essere considerato un paese ostile alle persone LGBT. Ad esempio l’OSCAD registra solo 26 casi annui di crimini d’odio basati sull’orientamento sessuale.
Il sito Pro Vita & Famiglia rammenta alcuni dati secondo i quali l’Italia non può essere considerato un paese ostile alle persone LGBT.
Primo: la depenalizzazione dell’omosessualità è avvenuta nel 1866, ben prima di paesi ritenuti liberal come ad esempio la Norvegia (1972). Secondo: l’Oscad – Osservatorio per la sicurezza per la sicurezza contro gli atti discriminatori - ha rilevato tra il 2010 al 2018 una media di 26,5 casi di crimini d’odio basati su orientamento sessuale e cosiddetta identità di genere.
Terzo: l’indagine Global Attitudes Survey on LGBTI 2016, voluta dall’ILGA – International Lesbian and Gay Association – rivela che solo l’11% degli italiani riterrebbe lecito punire condotte come l’omosessualità, contro ad esempio il 22% degli inglesi. E ci riferiamo all’anno 2016 quando, secondo la vulgata corrente, l’«omofobia» era ancor più dilagante perché non era ancora stata varata la legge sulle Unioni civili.