Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Cristo Re a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Invito a nozze

Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti. (Mt 22,1-14)

Schegge di vangelo 12_10_2014
Vangelo

In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti». (Mt 22,1-14)

Quanto ci tiene quel re, quel padrone, quel padre, quel Dio! Da quattro domeniche insiste a chiamare e invitare: gli operai di tutte le ore, i vignaioli, i figli, gli abitanti della città. Questa domenica fa il doppio, anzi il triplo. Manda e rimanda a invitare alle nozze del figlio. Nessuno si muove. Allora allarga il cerchio raggiungendo i crocicchi delle strade e tutte le periferie. In realtà, quale festa sarebbe senza la gente, senza gli invitati? E quando uno è invitato, si mette in sesto e si fa bello. In questo caso, riceve da colui che l’ha invitato la veste di nozze, e la indossa con orgoglio. Cosa pensare se la veste è sparita? Un dono va corrisposto e coltivato. Ma se uno butta via fin la veste del Battesimo, e ha ancora la pretesa di sedersi tra gli invitati?