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POLITICA

Iniziata l'«operazione cappotto»

Eliminando Berlusconi si dà un avvertimento a tutti i moderati. E in agosto, dopo la condanna, arrivano a ruota le leggi anti-umane: omofobia, eugenetica, eutanasia, gender. Un cappotto che diventa "cintura di forza".

Politica 04_08_2013
La lettura della sentenza

Scoccata l’ora della resa dei conti non si è atteso un attimo, tutto e contemporaneamente si è messo in moto, nello sconcerto generale. Sì, perché si sta usando della insulsa sentenza contro Berlusconi -dimostrazione di indipendenza e dipendenza, allo stesso tempo, della magistratura dalla politica - per dare l’avvio alla ‘operazione cappotto’.

Con la sentenza Berlusconi si è volutamente cercato di cancellare 20 anni di storia d’Italia, un ‘reset’ della storia di un popolo che si è reso necessario, nella testa di alcuni, per via dell’accidente democratico. Infatti, da venti anni ad oggi, l’impossibile incapacità di governare il Paese da parte delle coalizioni di sinistra, prodotto dal limitato consenso e da molte scelte inconsulte durante i governi, non ha sinora reso possibile la completa ‘barbarizzazione’ della società italica. 

La stessa sentenza, il cui merito è stato ampiamente definito dai difensori (“senza parole, attoniti”), ha lo scopo di punire la persona Silvio Berlusconi e nello stesso tempo di farlo esempio per chiunque altro voglia/possa seguirne l’esempio.

Inoltre, essa è al contempo ‘politica’ e ‘impolitica’. Politica perché porta a termine, seppur mantenendo la possibilità di sentenze punitive negli ulteriori processi, un processo nato nel 1994, con la scelta di ‘scendere in campo’ e la nascita di Forza Italia. Lo è ‘obiettivamente’.
‘Impolitica’, perché dimostra una volta per tutte che le ‘pressioni’ e la ‘corruzione’ delle sentenze e della magistratura non sono la cifra del costume dei leaders politici del centro destra italiano. La riconferma di tutto ciò è l’esultante copiosa serie di dichiarazioni immediate da parte dei leader di sinistra, felicissimi e chiarissimi.

Questo ci consente di dire che una parte della magistratura sta a servizio della sinistra? Penso di no, penso che ci sia ben altro. C’è molto di più, i venti anni con Berlusconi in campo hanno, volenti o nolenti, rappresentato un freno alla introduzione in Italia di norme dissolutive della coesione sociale e civile della nazione: dai matrimoni, adozioni, uteri in affitto per gay alla educazione gender nelle scuole, dalla eutanasia alla eugenetica abortiva. La concreta e sbandierata avversione e indipendenza di Berlusconi verso i poteri forti della finanza internazionale, oggi protagonisti della totale promozione di queste nuove forme di dittatura e ideologia, è nota.

Oggi, a poche ore dalla prima sentenza definitiva di condanna, il ‘piano cappotto’ prosegue nella sua lunga, silenziosa e omicida attuazione. Obbligare il popolo a vestire il ‘cappotto’ d’estate sarebbe impossibile, ma vestire gli stessi cittadini con un cappotto di tale fatta che se ne accorgano a cose fatte, al loro rientro a settembre, questo è parte della diabolicità del ‘piano’.

Dicevo, a poche ore dalla prima sentenza di condanna, scatta la riconferma della discussione e voto della legge liberticida e inconstituzionale sulla omofobia in Parlamento. Priorità del Governo (affermata dal ministro Franceschini) e della ‘non-maggioranza’ di Pd-Sel e una parte di grillini-montiani e pdellini.
Non solo, per essere un buon cappotto, ogni particolare deve essere curato: infatti da Olbia a Roma in queste ore diverse giunte stanno approvando l’introduzione del registro per le coppie di fatto. Esso è stato sperimentato in moltissime realtà municipali italiane, con esiti ridicoli e percentuali sotto la soglia minima della barzelletta. Tuttavia, questa scelta di introdurli a tutto campo e in questo mese agostano ha due scopi:
Ribaltare il concetto classico della stessa sinistra. Sinora il leit-motiv per l’introduzione di alcune norme obbrobriose, era fondato su fantomatiche invenzioni del tipo: ”i cittadini lo vogliono, i costumi sono cambiati, e così via”.

Preso atto che l’esperimento dei registri, dopo più di un decennio, è fallimentare,  ora si dirà che lo Stato deve seguire l’esempio di moltissimi Comuni, che essi lo hanno introdotto per esigenze dei loro cittadini e dunque…

Ciò che si sta introducendo con l’operazione ‘cappotto’, ovviamente non si esaurisce alla approvazione della legge contro l’omofobia (senza nessuna evidenza di emergenza sociale e cedendo alla irreale e ideologica sensazione dei proponenti) e i registri municipali, in alcuni casi anche i registri per la ‘eugenetica’ o fine vita (anche essi un totale fallimento). No, in questo agosto, così ricco di spunti e allarmi per coloro che volessero spendersi per il bene comune attraverso la politica e la mobilitazione sociale, si stanno facendo le prove generali per il ‘cappotto’ di fine anno: la totale abolizione, per vie diverse, della possibilità politica per i moderati italiani, anche attraverso una nuova dottrina civile e morale del Paese. Infatti, l’ideologia gender e gli interessi delle gemelle eugenetica e eutanasia, non possono affermarsi che per gradi ma tendono ad accellerare la loro totale introduzione nelle società europee, Se prima si poteva attendere anni dal matrimonio civile per LGBT prima di arrivare all’utero in affitto, anni da forme di ‘testamento biologico’  pima di giungere alla esplicita e generale eutanasia per tutti, ora tutto si accelera.

Perché tutto ha preso una velocità così formidabile? Non penserete che le algide personalità di molti ministri, del governo più attaccato alla cadrega nella storia, abbiano battuto ciglio davanti alla strategia e violenza in atto?

Il popolo se ne può accorgere, ma solo quando è già troppo tardi, quando il cappotto si sarà trasformato in una nuova e terribile ‘cintura di forza’. La nuova barbarie, che vuol farci tutti procedere progressivamente all’indietro è in campo anche in Italia, non saremo noi che indosseremo cappotti al mare e mutande rosa sui ghiacciai! Oggi entriamo di nuovo in Resistenza!