Indonesia: il Papa in cattedrale e in moschea
Ieri l'incontro con vescovi, clero, consacrati e catechisti, oggi la firma della Dichiarazione congiunta con il Grande Imam.
Prosegue il viaggio apostolico di Papa Francesco: ieri pomeriggio nella cattedrale di Giacarta l'incontro con vescovi, clero, diaconi, consacrati e catechisti. Su questi ultimi il Papa ha posto l'accento all'inizio del suo discorso, ripetendo che «la Chiesa la portano avanti i catechisti. I catechisti sono coloro che vanno avanti, che vanno avanti. Poi vengono le suore - subito dopo i catechisti -; poi vengono i preti, il vescovo… Ma i catechisti sono “al fronte”, sono la forza della Chiesa».
Quindi l'incontro con i giovani di Scholas Occurrentes presso la Casa della Gioventù, dove «dopo un breve colloquio con alcuni studenti, ha completato l’opera del poliedro realizzato dai giovani posizionando il pezzo finale. Infine il Papa ha piantato un albero e ha impartito la benedizione finale».
Questa mattina il Papa si è recato nella moschea dell'"Istiqlal" ("moschea dell'Indipendenza") dove ha proposto un approccio basato sul reciproco incontro piuttosto che sulla ricerca di punti comuni: «A volte noi pensiamo che l’incontro tra le religioni sia una questione che riguarda il cercare a tutti i costi dei punti in comune tra le diverse dottrine e professioni religiose. In realtà, può succedere che un approccio del genere finisca per dividerci, perché le dottrine e i dogmi di ogni esperienza religiosa sono diversi. Quello che realmente ci avvicina è creare un collegamento tra le nostre diversità, avere cura di coltivare legami di amicizia, di attenzione, di reciprocità».
Nel corso dell'incontro il Papa e il Grande Imam Nasaruddin Umar hanno firmato la Dichiarazione congiunta in cui si denuncia la strumentalizzazione della religione e si ribadisce l'impegno comune per la «promozione di una cultura di rispetto, dignità, compassione, riconciliazione e solidarietà fraterna per superare sia la disumanizzazione, sia la distruzione ambientale».