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visita papale

In Ungheria la più giovane Chiesa metropolitana sui iuris

Dalle parole del metropolita emerge una realtà ecclesiale che, proprio perché radicata nei suoi tesori spirituali, ha molto da dire al cuore dell'uomo del XXI secolo.

Borgo Pio 01_05_2023

Durante il viaggio in Ungheria appena concluso, Papa Francesco ha fatto visita presso la chiesa "Protezione della Madre di Dio" alla comunità greco-cattolica locale, Chiesa sui iuris guidata dal suo primo metropolita Péter Fülöp Kocsis, arcieparca di Hajdúdorogche ha giurisdizione su tutti i fedeli greco-cattolici del Paese.

La presenza greco-cattolica in Ungheria originariamente faceva capo alla Chiesa greco-cattolica rutena fino al 1912. In quella data San Pio X istituì l'arcieparchia di Hajdúdorog con la bolla Christifideles graeci. Nel 2015, con la bolla De spiritali itinere, l'arcieparchia è stata elevata a Chiesa metropolitana sui iuris, una delle cinque – da non confondere con altri tipi di Chiesa sui iuris per esempio quelle patriarcali – esistenti nella Chiesa cattolica e tutte di creazione relativamente recente (la prima fu quella rutena di Pittsburgh, eretta da San Paolo VI nel 1969).

Una visita inizialmente non prevista nel viaggio papale, come ha dichiarato il metropolita Fülöp Kocsis a Vatican News, che ha citato, tra le peculiarità di questa realtà ecclesiale «due tesori» spirituali, quali la ricchezza della liturgia («Questo può toccare la sensibilità dei giovani») e l'intimità della «preghiera a Gesù simile, per certi versi, al Rosario, davvero molto intima». «La nostra Chiesa, molto fedele alle tradizioni, può dare un certo senso di difesa dalla mondanità. Non voglio dire che la secolarizzazione non ci tocca, ma possiamo presentare un nostro stile di vita, una fede, una relazione con Dio che ci permette di dire che l'uomo non cambia». Proprio grazie a questo bagaglio di tradizione e spiritualità «la Chiesa greco-cattolica può avere un ruolo importante per l'uomo del XXI secolo».