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Islam

In Pakistan la polizia picchia un cristiano perché recita preghiere prima dei pasti che offre ai poveri

Raja Walter, proprietario di una tavola calda, dall’inizio della crisi COVID-19 offre pasti gratis a chi è in difficoltà. Serve un pasto, a volte due, ogni giorno ad almeno 300 persone

Un grave episodio di intolleranza ha visto come vittima, in Pakistan, Raja Walter, un cristiano proprietario di una tavola calda, il Qadar-e-Rizaq Vip Food Point di Lahore. Noto filantropo, Raja dall’inizio della crisi COVID-19 ha distribuito cibo gratis ai poveri, anche due volte al giorno, riuscendo ad assistere 300 persone, sia cristiane che musulmane. Durante il Ramadan, il mese di digiuno per gli islamici, ha anche offerto la cena che rompe il digiuno dopo il tramonto e che molti musulmani disoccupati e bisognosi non erano in grado di procurarsi. Il 23 giugno, mentre stava distribuendo i pasti, sono arrivati dei poliziotti armati con l’intenzione di arrestarlo. Testimoni raccontano che lo hanno picchiato fino a farlo svenire, poi hanno buttato via il suo cellulare e le sue medicine per il cuore mentre la gente che assisteva impotente protestava e piangeva. Sembra che a suscitare la collera e la violenza degli agenti sia stato il fatto che prima dei pasti Raja recita una preghiera con l’altoparlante che usa per dirigere il personale e organizzare la consegna. Youhanabad, dove si trova la tavola calda di Raja, è la più grande area a maggioranza cristiana di Lahore, abitata da oltre 100.000 cristiani. “Io raccolgo fondi per aiutare la gente più sfortunata. Il nostro è un lavoro umanitario, senza alcuna discriminazione in base alla religione o all’etnia – dice Raja – continuerò il mio lavoro nel servire i poveri e i bisognosi fino alla fine della vita”. Il 27 aprile Shanila Ruth, una deputata dell’Assemblea nazionale nelle file del Pakistan Tehreek-e-Insaf, il partito di governo del primo ministro Imran Khan, si era recata al piccolo ristorante di Raja per congratularsi con lui per il suo impegno umanitario. Anche padre Francis Nadeem, delegato della Commissione nazionale per il dialogo interreligioso e l’ecumenismo, gli ha fatto visita e ha esortato i musulmani a prenderlo a esempio e ad aiutare le persone in difficoltà senza fare discriminazioni come purtroppo invece è successo durante la pandemia.