Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Policarpo a cura di Ermes Dovico
Cristiani Perseguitati
a cura di Anna Bono
Asia

In India preoccupa un film contro i cristiani

Il film rappresenta i cristiani in termini negativi, in particolare parla di conversioni forzate, e distorce il messaggio cristiano

 

Il 7 febbraio è uscito nelle sale cinematografie indiane “Sanatani: Karma Hu Dharma”, un film che sta suscitando proteste da parte delle comunità cristiane perché affronta il tema delle conversioni religiose nello stato dell’Orissa, a maggioranza tribale, con un taglio che mette in cattiva luce i cristiani perché racconta di conversioni forzate, di persone convinte a convertirsi a cristianesimo e poi private delle loro terre. Dapprima il film non aveva ottenuto la certificazione della Commissione centrale per la certificazione cinematografica, ma dopo che vi sono state apportate alcune modifiche ha poi ottenuto il via libera per un pubblico di età superiore a 12 anni. Gli autori sostengono che il film si occupata anche di temi sociali come la superstizione e la stregoneria e che non è contro nessuna religione: “ma – dicono – abbiamo mostrato la realtà delle conversioni”. Tuttavia è stato paragonato a un altro film, “Rapporto Niyogi”, realizzato nel Madhya Pradesh, un altro stato indiano, negli anni 50 del secolo scorso, che conteneva accuse ai missionari cattolici di compiere conversioni forzate. Il film contribuì alla formulazione delle prime leggi contro le conversioni cosiddette forzate attualmente in vigore in 11 stati. Contatto dall’agenzia di stampa AsiaNews, padre Ajaya Kumar Singh, un sacerdote cattolico di Kandhamal, ha dichiarato: “questo film di propaganda è simile al Rapporto Niyogi e rischia di avere un impatto nazionale, poiché è stato certificato dal Censor Board. Temiamo un aumento degli attacchi contro i cristiani in Orissa”. A sua volta il National United Christian Forum, che riunisce la Conferenza episcopale cattolica indiana, il Consiglio nazionale delle chiese in India e l’Evangelical Fellowship of India, ha rilasciato una dichiarazione di condanna: “il film ritrae in modo dispregiativo Gesù Cristo, i cristiani e i servizi cristiani, distorcendo l'immagine di Gesù, aspetti chiave della dottrina cristiana, in particolare il sacramento del battesimo, e travisando la conversione come un'attività criminale”. In Orissa i cristiani costituiscono il 2,7% della popolazione e i musulmani il 2,3%, mentre la maggioranza indù raggiunge il 94%. Nel 2008, il distretto di Kandhamal fu teatro di violenze religiose, anche in quel caso alimentate da false accuse di conversioni forzate contro i cristiani. Negli ultimi anni, diversi film indiani sono stati oggetto di controversie per il modo di rappresentare le minoranze religiose e alcuni avvenimenti storici del passato dell’India. Nelle ultime settimane, 20 distretti su 30 hanno presentato petizioni alle autorità locali per segnalare i pericoli derivanti dalla campagna di odio innescata dal film. Diverse organizzazioni cristiane hanno intrapreso iniziative di protesta. Alcuni cristiani hanno aderito al movimento All India Backward and Minority Communities Employees Federation, che include anche non cristiani, per presentare un memorandum contro il film.