Il tesoro di San Gennaro
Napoli cela uno dei più straordinari patrimoni del mondo: il Tesoro di San Gennaro, accumulato a partire dal 1527 come voto per salvarsi da peste e invasori. Ora è parzialmente esposto a Roma.
Spesso, quando si parla di Napoli si pensa e si discute di questa città in relazione alla piaga della camorra o ultimamente dei rifiuti che circondano alcune zone del napoletano. In pochi sanno che il capoluogo della Campania racchiude in sé il più importante, antico e inviolato tesoro esistente al mondo. Si tratta del tesoro di San Gennaro, custodito per la maggior parte nella cappella dello stesso Santo a Napoli, mentre i pezzi più preziosi si trovano nel caveaux del Banco di Napoli in Via Toledo. Questo straordinario patrimonio si trova ora esposto, al completo, a Roma, nella mostra dal titolo “ Il Tesoro di Napoli. I Capolavori del Museo di San Gennaro” aperta fino al 16 febbraio 2014 nel Museo Fondazione Roma, Palazzo Sciarra. Si potrebbero sprecare gli aggettivi per descrivere il tesoro di San Gennaro, il quale è più grandioso di quello della corona d’Inghilterra o degli zar di Russia.
È composto dalla straordinaria cifra di 21.620 esemplari. Se la regina Elisabetta può ostentare il diamante più grande del mondo, il patrono di Napoli può vantare la collana più preziosa del mondo, composta da 13 maglie in oro massiccio tempestate da 700 diamanti, 276 rubini e 92 smeraldi e inoltre San Gennaro può tranquillamente mettere in minoranza la regina di Inghilterra anche solo mostrandole il suo copricapo; una mitra vescovile in oro e argento con 3.980 gemme, tra cui spiccano 3.328 diamanti, 198 smeraldi e 168 rubini.
Il fattore più straordinario e significativo deriva dal fatto che il tesoro di Napoli vanta sette secoli di storia senza mai avere conosciuto spoliazioni, dispersioni o vendite. È cresciuto per sedimentazione grazie alla immensa gratitudine dei napoletani per la protezione del santo verso la città e i suoi abitanti. Sia il popolo che i potenti della terra hanno fatto a gara per ingraziarselo attraverso doni di vario valore venale. La data ufficiale della nascita del tesoro è il 1527, quell’anno Napoli, flagellata dalla peste e dagli eserciti francesi e spagnoli chiese aiuto al Santo e in cambio promise di erigergli una cappella.
Venne cosi costituita la “Deputazione della Real Cappella di San Gennaro” che costruì la cappella vicino al Duomo e gestì il flusso di doni provenienti da tutto il mondo cosi che il tesoro di San Gennaro è sempre cresciuto e prosperato tanto che, perfino Napoleone Bonaparte regalò a San Gennaro un ostensorio di rara bellezza.
La Deputazione è tutt’oggi una istituzione laica autonoma che nel corso dei secoli ha incrementato questo patrimonio commissionando opere e indirizzando gli artisti. Nel 2003 la Deputazione ha inaugurato il Museo del Tesoro di San Gennaro di Napoli, la cui realizzazione nasce dall’intento di allestire uno spazio che nel tempo potesse esporre il tesoro di San Gennaro di Napoli al completo e diffondere sempre più la straordinaria fede di un popolo.
Il percorso espositivo della mostra ruota attorno ai due capolavori del tesoro: la collana di San Gennaro e la Mitra del santo. Accanto a esse si trovano altri pezzi prestigiosi come il calice in oro, rubini e smeraldi commissionato da Ferdinando di Borbone o la pisside gemmata in oro, rubini, zaffiri, smeraldi e brillanti offerta da Ferdinando II nel 1831. E ancora l’ostensorio in oro, pietre preziose, perline, smalti donato da Maria Teresa d’Austria in occasione delle sue nozze con Ferdinando II e si potrebbe continuare.
Questa mostra romana mette in evidenza, ancora una volta, la straripante ricchezza artistica e culturale italiana; quando ci si deciderà a puntare in maniera decisa risorse e sforzi per valorizzarla al meglio a beneficio di tutti, senza distinzioni di classe?