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IDEOLOGIA GENDER

Il “terzo” sesso prende il volo… E anche il buonsenso

Airlines for America, la più antica e grande associazione di compagnie aeree, ha deciso che nella procedura per prenotare il volo i clienti potranno selezionare la cosiddetta identità di genere in cui maggiormente s’identificano. Le opzioni disponibili saranno tre: «maschio», «femmina» e «non specificato». Contro il buonsenso.

Vita e bioetica 23_02_2019

Arrivata nelle scuole, radicata nelle università, presentissima in televisione, la teoria gender poteva forse risparmiare il mondo delle compagnie aree? Certo che no. Meraviglia quindi fino a un certo punto, anche se comunque amareggia, la notizia che l’ideologia genderista - quella secondo cui l’esistenza di maschi e femmine è solo una credenza eteronormativa con venature patriarcali - sta per prendere il volo. Il giorno del decollo è fissato per l’1 giugno 2019 e avverrà grazie ad Airlines for America che, per chi non lo sapesse, è la più antica associazione di compagnie aeree e anche la più grande, dato che - allo stato attuale - ne comprende ben nove.

Che cosa succederà esattamente? Succederà che nel corso della procedura di prenotazione del volo i clienti potranno selezionare la cosiddetta identità di genere in cui maggiormente s’identificano. Da quanto è dato capire, le opzioni disponibili saranno tre: «maschio», «femmina» e «non specificato». Ciascuna compagnia del gruppo potrà decidere le modalità di introduzione di questa novità, ma pare che United Airlines procederà al più presto, seguita da Alaska Airlines, American Airlines e Southwest Airlines. Tanto per cambiare, tutto ciò è stato presentato come una svolta epocale e naturalmente inclusiva. «Le compagnie aeree statunitensi», recita una nota di Airlines for America ripresa dal New York Times, «sono per una cultura della diversità e dell’inclusione, sia sul posto di lavoro sia per i nostri passeggeri, ragion per cui lavoriamo sodo ogni giorno per soddisfare le esigenze di tutti i viaggiatori, offrendo un’esperienza di volo sicura, sicura e piacevole».

Come c’era da aspettarsi, la novità è stata accolta con grande entusiasmo dal mondo Lgbt, che l’ha salutata come un doveroso passo in avanti poiché, ad oggi, «le persone “non binarie” devono affrontare controlli inutili, invasivi e discriminatori da parte delle compagnie aeree, degli aeroporti e dei servizi di sicurezza». Quali esattamente siano questi «controlli inutili, invasivi e discriminatori» non è dato saperlo.

Quello che invece è evidente è come l’inserimento di un “terzo” sesso nella modulistica per prenotare un volo aereo abbia profonde implicazioni di carattere sia etico sia, a ben vedere, sociologico. Infatti, come sottolineato dal filosofo Daniel Moody, l’introduzione di una X o di un «non specificato» in ambito burocratico tutto è fuorché innocente e neutro. Per un motivo semplice: determina la svalutazione di «maschio» e «femmina» che, da espressioni alternative e complementari dell’identità sessuale - rispetto a cui esistono solo eccezioni di ordine patologico -, divengono delle mere varianti, dei modi di essere rispetto ai quali il genere X o, appunto, «non specificato», assume la stessa identica dignità.

Sarebbe dunque tremendamente ingenuo credere che svolte come quelle dell’Airlines for America vadano ad ampliare i diritti di alcuni lasciando inalterati quelli di tutti gli altri. Non è affatto così. Per la ragione che si diceva poc’anzi: si tratta di decisioni a prima vista soft, apparentemente innocenti, ma che contribuiscono a deformare gli orizzonti valoriali di una società e determinano lo scardinamento di fondamenti antropologici decisivi.

Se difatti affermiamo che si può essere «maschio», «femmina» o «non specificato», stiamo dicendo pure che si può essere uomini, donne o «non specificato», padri, madri o «non specificato», senza che poi cambi nulla. Con il risultato che a prendere il volo - per finire chissà dove - è, purtroppo, il buonsenso.