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OCCHIO ALLA TV

Il potere smascherato da Report

Assunzioni facili, concorsi pubblici pilotati, un'inchiesta rivela come la meritocrazia in Italia sia soltanto un sogno.

Occhio alla Tv 16_05_2011

Assunzioni facili, risultati pilotati, familismo nelle nomine, consorterie istituzionali… La puntata di ieri sera di “Report” (RaiTre, ore 21.30) è riuscita ancora una volta a mettere in evidenza le storture del sistema di potere nostrano, in cui spesso le qualità personali il merito sono sacrificati in nome di logiche di potere tanto perverse quanto efficaci.

La tenace Sabrina Giannini si è addentrata nella giungla dei concorsi pubblici, che dovrebbero essere la via più trasparente per premiare la meritocrazia e che invece troppo spesso avvantaggiano soltanto i raccomandati. Davvero in Italia l’appartenenza ad alcune case o il cognome altisonante sono requisiti più forti del merito? Pare proprio di sì (ma stiamo attenti a non cadere nelle facili generalizzazioni), stando al sistema di favori svelato dalla Giannini, che si è concentrata sulle prove per diventare notaio e sui concorsi universitari ma ha evidenziato un meccanismo che ha propaggini estese in molti altri ambiti.

Meno male che esistono ancora spazi di inchiesta giornalistica televisiva non affidati soltanto alle “iene” di Italia 1 o agli inviati di “Striscia la notizia”. In molte occasioni Milena Gabanelli e il suo staff hanno aiutato i telespettatori a capire un po’ meglio alcune vicende nazionali, scoprendo spesso le cause di fenomeni che in altre sedi sono stati descritti ma mai approfonditi a dovere. Non manca qualche eccesso moralistico, ma è chiaro l’intento di proporre un’informazione di servizio, con spunti di conoscenza, riflessione e discussione. In questa desolante epoca televisiva, non è poco.