Il miracolo è Gesù
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona». Lc 11,29-30
Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione». Lc 11,29-30
Gesù è più grande dei suoi miracoli. Noi non siamo salvati dai suoi miracoli, ma dalla sua persona. Il rapporto con Lui, la comunione di vita nella quale Egli per grazia ci inserisce, l’amicizia e la familiarità con Lui sono la nostra salvezza, vera e non superficiale, continua e non provvisoria. Quello che a noi viene richiesto è la fede: “Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato” (Giovanni 6,29). Credere è riconoscerlo presente come colui che ci cammina accanto, allo stesso modo in cui si è accompagnato ai due che andavano verso Emmaus: li ha introdotti a capire la sua morte e si è mostrato loro risorto e vivo. Questo è il segno vero e grande che ci viene consegnato. Che cosa volere di più?