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BELVEDERE

Il Giovane Ribera in mostra a Napoli

L'esposizione indaga l'evoluzione dello Spagnoletto dal suo arrivo in Italia fino alla sua svolta stilistica.

Bel Vedere 19_11_2011
Ribera

Arriva dal Prado di Madrid la mostra intitolata a José de Ribera, nella versione napoletana arricchita da una manciata di preziose opere, delle quali alcune inedite. Venti anni separano questo evento dall’ultima grande retrospettiva a lui dedicata che allora si concentrava sulla sua lunga permanenza nel capoluogo campano, dal 1616 fino alla fine dei suoi giorni. Gli studi che da quell’indagine  si sono susseguiti hanno permesso di fare luce sugli esordi e sull’importanza della lezione della  pittura italiana nella definizione del suo stile.

Meglio noto come lo Spagnoletto, e così soprannominato a causa della sua bassa statura, l’artista valenziano è sicuramente uno dei grandi interpreti della pittura naturalista europea, da annoverarsi tra i protagonisti della stagione seicentesca che trae linfa e ispirazione dall’ esperienza caravaggesca.

Il percorso proposto a Capodimonte inizia nel 1608, quando arriva in Italia, dopo un periodo di apprendistato in patria presso la frequentata bottega del pittore Francisco Ribalta. Essendosi perduta traccia del lavoro eseguito durante il soggiorno tra Parma e Cremona nei primi anni italiani, prima del trasferimento a Roma, poco si conosce della sua attività iniziale. Recenti ricerche documentarie e nuove ipotesi attributive hanno però permesso di ampliare il suo catalogo romano, identificando il Ribera con il cosiddetto Maestro del Giudizio di Salomone, dal soggetto di una tela della Galleria Borghese, alcuni dipinti del quale sono stati, finalmente, assegnati allo Spagnoletto.

L’esposizione napoletana rende conto dell’appassionato dibattito critico intorno a queste tele, evidenziando, contestualmente, la rilevanza della produzione romana. E’ a Roma, infatti, che il giovane Ribera sviluppa il proprio linguaggio artistico, per lo più eseguendo, su commissione di un’aristocrazia legata alla Corte pontificia, figure di santi, apostoli, martiri, filosofi dell’antichità, seguendo da vicino l’esempio di Caravaggio, rispetto al quale lo spagnolo sviluppa soggetti ancora più anticonvenzionali.

Le sezioni della mostra indagano l’evoluzione dell’artista, trasferitosi definitivamente a Napoli - capitale del Viceregno spagnolo e quindi vivace punto di scambio tra la cultura iberica e quella nostrana -  fino alla svolta stilistica del 1624, documentata in mostra da alcune opere già della collezione permanente di Capodimonte. Ribera impreziosisce nelle sue immagini, che circoscrive in spazi rigorosamente definiti, luci e materie cromatiche, accentuando il forte realismo e l’impatto emozionale delle sue figure, ritratti di vera umanità.


IL GIOVANE RIBERA TRA ROMA, PARMA E NAPOLI 1608 - 1624
Napoli, Museo di Capodimonte
Fino all’ 8 gennaio 2012
Orario: 10.00 – 19.30 (chiuso il mercoledì)
Ingresso: intero € 8; ridotto € 4
Info: 081/7499111