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C’è chi dice no

Il Ddl Zan aumenterà i conflitti

L’Associazione di genitori e amici di persone omosessuali critica il Ddl Zan: aumenterebbe la tensione sociale a danno delle persone omosessuali e farebbe sentire ancor più ghettizzati soprattutto i ragazzi omosessuali.

Gender Watch 21_06_2021

Il sito ProVita & Famiglia intervista Michael Galster, presidente dell’Associazione di genitori e amici di persone omosessuali in merito al Ddl Zan. Galster presenta alcune argomentazioni non pienamente condivisibili, altre invece sono valide. Tra queste ricordiamo le seguenti: «Da molto tempo si trasmette ai nostri figli [omosessuali] l’idea che la società sia contro di loro, quando si dice che non c’è nessuna legge contro l’omofobia o la transfobia e tutti quanti leggono che non c’è alcuna tutela da parte della legge e del codice penale, che è un falso. La legge c’è già, viene già applicata, allora noi ci chiediamo con quale diritto si dice ai nostri figli che sono senza tutela».

Sempre in merito alla tutela dei ragazzi gay, Galster aggiunge: «Dove serve tutela e sensibilità, verso le persone omosessuali, questa legge nulla può, almeno di positivo, perché siamo in un contesto di età non di adulti. Quindi cosa si può fare contro le battute, l’emarginazione, le barzellette? Non si può applicare il codice penale su dei quattordicenni, è una questione educativa e non rientra nella fattispecie del codice penale. In modo indiretto potrebbe suscitare reazioni omofobe. […] La negatività viene portata al culmine, quando si iniettano nei circuiti scolastici i programmi della cosiddetta “educazione alla diversità” che non lo sono, promossi dalle organizzazioni LGBT, tra cui “Piccolo uovo”, “Rosa e i suoi papà”, queste cose creano tensione; laddove ci sono ragazzi un po’ rustici, la situazione rischia sempre di ritorcersi contro il ragazzo omosessuale o presunto tale che si trova in quel contesto classe. Si arriva al culmine quando si fanno questi tipi di programmi, aumentano l’emarginazione dei ragazzi con tendenza omosessuale».