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Il buio oltre la siepe. Ma in fondo c'è una speranza

Nel mondo il buio è fitto e un senso di prigionia ci prende la gola. Trump, bene o male, aveva aperto una fessura, ma per fermarlo il sistema ha usato tutti i mezzi. L’Italia viene forzatamente impoverita e indebitata e alla fine potrà essere comprata. Ci governa una stretta cerchia di incapaci non legittimata se non dalla paura del virus. La classe dirigente europea approfitta del Covid per sottomettere a sé le nazioni del continente. Il buio più tragico viene dalla Chiesa cattolica romana. Ma c’è il Signore. C’era ieri, c’è oggi, ci sarà domani. Anche nel buio la speranza non muore.

Editoriali 09_11_2020

Nel mondo il buio è fitto e un senso di prigionia ci prende la gola. Ci guardiamo intorno in cerca di luce, ma non troviamo granché. Ogni fessura del sistema viene presto richiusa, dopo che qualcuno ha cercato di allargarla per passare oltre. Chi non si adegua viene proscritto. La rete del potere si stringe e tutti i funzionari della macchina operano in sincronia perfetta. L’egemonia sistemica è finemente collaudata.

Delle elezioni americane colpisce soprattutto una cosa: come il sistema si sia mobilitato prontamente, in modo compatto e usando tutti i mezzi, contro l’anomalia Trump. Riprenderanno i finanziamenti a Planned Parenthood, il commercio dei feti abortiti, l’infanticidio dei rarissimi scampati all’aborto. Ritorna la normalità della dottrina Obama, l’ideologo del clintonismo. Trump, bene o male, aveva aperto una fessura, si era infilato in una sbavatura del sistema e dell’”anello che non tiene” aveva cercato di approfittare: le nomine alla Corte suprema, il de-finanziamento dell’aborto nel mondo, la denuncia dell’ideologia ambientalista degli accordi di Parigi, la reazione alla guerra contro l’Occidente, l’argine all’avanzata cinese.

Ma le elezioni hanno mostrato come i gangli operativi del sistema – dalla finanza all’ideologia progressista, dai media scandalosamente schierati alla propaganda hollywoodiana – abbiano chiuso ogni fessura. Colpisce non tanto la vicenda personale di Trump, a colpire è la reazione sistemica a Trump, che è arrivata anche fino alla stampa italiana e ai servizi elettorali dei TG, trasformatisi in una grande Giovanna Botteri, famosa quando lavorava negli USA per la demolizione sistematica del trumpismo come lo è ora che lavora in Cina per i suoi silenzi sulla tragedia umanitaria cinese.

Se allarghiamo lo sguardo fuori degli USA non troviamo consolazioni. L’Italia viene forzatamente impoverita e indebitata e alla fine potrà essere comprata. La libertà nazionale, come del resto le libertà personali, non reggerà alle difficoltà economiche. Il nostro Paese è politicamente bloccato, ci governa una stretta cerchia di incapaci non legittimata se non dalla paura del virus, paura destinata a continuare a lungo perché causata da quella stessa incapacità che la paura legittima. Nel frattempo il parlamento approva la legge liberticida Zan nel disinteresse generale dato che il covid è il principale fattore della distrazione di massa e dato che manifestare in piazza non si può perché sarebbe – democraticamente – un reato di assembramento.

E se, davanti a questo quadro, togliamo qualche testata giornalistica e qualche blog che fa eccezione, il sistema agisce compatto a tenere al loro posto tutti i falliti nelle recenti elezioni. Il sistema fornisce stabilmente dati inesatti sulla situazione sanitaria, prende decisioni arbitrarie fondandole sulla scienza, i giornalisti dei tg di Stato leggono le veline governative e le mancanze del commissario Arcuri non emergono mai alla luce. La dittatura sanitaria anche in Italia chiude le bocche e intanto mette le mani sul lavoro, sulla scuola e sulla famiglia.

La classe dirigente europea approfitta del covid per sottomettere a sé le nazioni del continente e per guidarlo domani in un profondo reset sistemico in armonia con le esigenze del nuovo ordine mondiale prefigurato dagli Obiettivi ONU per il 2030. Ci sveglieremo ancora con il covid che circola, ma più poveri, indebitati, comprabili se non già comprati, e le decisioni sul nostro futuro verranno prese altrove. Decideranno altri non solo su cosa fare dei disoccupati, ma anche cosa insegnare a scuola ai nostri figli, compreso il gender. Il sistema vuole che insegniamo la sua filosofia, la sua storia e la sua religione e le scuole parentali saranno decretate fuori legge, come già successo in Francia. Se i decisori sovranazionali decideranno che libertà vuol dire anche utero in affitto e se Soros continuerà a finanziare i radicali, ci prenderemo anche l’utero in affitto. E se qualche Stato si azzarda a dire che l’aborto è un orrendo omicidio, come ha fatto di recente il parlamento polacco, è pronta la guerra civile, come era pronta negli Stati Uniti se avesse vinto Trump, dato il tirocinio dei Black Lives Matter.

Qual è oggi il leader mondiale che osa dire parole chiare sul pericolo islamico in Occidente e non si limiti a denunciare un generico terrorismo? Chi osa mettere in questione la nuova egemonia turca già prevista da Huntington nel suo famoso “Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale”? Chi  provvederà a far sentire alla Cina che il mondo non è una pietanza di cui nutrirsi con un sol boccone? Che gli accordi sull’ambiente sono una invenzione, che il “Gretismo” è una messa in scena, che l’economia green è di sfruttamento e cose di questo genere? Il sistema è sempre più omogeneo e interconnesso. Abbiamo attorno il buio. Di voci discordanti, come quella di Trump, ne vediamo poche.

Ma il buio più tragico viene dalla Chiesa cattolica romana. Papa Francesco chiede il riconoscimento delle coppie omosessuali, insiste caparbiamente su mono-temi di bandiera mentre non dice una parola su altri fronti minacciosi e tragici, propone fratellanza e sinodalità invece che chiari indirizzi dottrinali e morali, trasforma il proprio ruolo in quello di un opinionista, affida il suo messaggio a stravaganti interviste, confonde anziché precisare, si fa citare da Maduro e da Zan come patrocinatore delle loro cause, Riconosce una chiesa scismatica, non difende le vittime del comunismo, fa del riscaldamento globale una verità evangelica, cambia la dottrina morale cattolica senza spiegarci perché, agisce ma non motiva, dispone ma non argomenta, blinda il collegio cardinalizio per i prossimi decenni, combatte la corruzione tramite corrotti.

La situazione è buia: “Tutte le istituzioni divengono equivoche o addirittura sospette, e persino nelle chiese si sente pregare ad alta voce non per i perseguitati ma per i persecutori” (E. Jünger). Ma c’è il Signore. C’era ieri, c’è oggi, ci sarà domani. Anche nel buio la speranza non muore.