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Videogiochi

I videogiochi gay ci sono da trent'anni

“Rainbow Arcade: Queer Gaming History 1985-2018” è una mostra videoludica aperta allo Schwules Museum di Berlino: 30 anni di videogiochi gay.

Gender Watch 26_01_2019

“Rainbow Arcade: Queer Gaming History 1985-2018” è una mostra videoludica aperta allo Schwules Museum di Berlino: 30 anni e più di videogiochi gay. La mostra vede il finanziamento dal Dipartimento per la Cultura del Senato di Berlino. Per la prima volta nel 1988 in Super Mario Bros. 2, compare un personaggio transessuale: Birdo/Birdetta. Poi c’è il bacio saffico di Ellie nel DLC di The Last of Us: Left Behind. Altro esempio: la detective lesbica Tracker McDyke che indaga sulla scomparsa della sua amica drag queen Tessy LaFemme in Caper in the Castro del 1989.

Nella mostra c’è anche una sezione dedicata agli hater, ossia “chi odia”, categoria di persone in cui spesso vengono incluse anche solo chi critica l’omosessualità.

Questa mostra è una delle prove più lampanti che non solo la cultura gay è ben presente nel nostro tessuto sociale, ma che è presente da moltissimo tempo. Solo un processo così lento e capillare ha potuto produrre i frutti amari che oggi tutti hanno sotto gli occhi.

https://www.lastampa.it/2019/01/19/tecnologia/gay-e-non-solo-in-mostra-a-berlino-trentanni-di-videogiochi-a-tema-lgbtq-Kbo8bR6hIEYBFNYd8hYouN/pagina.html