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I nostri soldi

I soldi pubblici alle associazioni gay

Marco Lisei, Capogruppo di Fratelli d’Italia per la regione Emilia Romagna, ha condotto una indagine sui finanziamenti pubblici ad Arcigay: 111mila euro nel 2017. E dai privati solo 40mila euro.

Gender Watch 16_11_2020

Marco Lisei, Capogruppo di Fratelli d’Italia per la regione Emilia Romagna, ha condotto una indagine sui finanziamenti pubblici ad Arcigay. Lisei afferma: «Ho guardato i bilanci dell'Associazione Arcigay, guardate cosa ho scoperto! Non mi sembra che ci sia tutta questa omofobia dilagante, ma come mai tanti soldi pubblici vanno ad Arcigay? Come mai il Pd si prodiga tanto ad emanare leggi a riguardo? Sarà un caso che questa associazione, che riceve tanti contributi pubblici alle elezioni poi dica di votare PD?»

È emerso ad esempio che la sede di Arcigay a Bologna è in comodato d’uso da parte dell’amministrazione comunale e parrebbe che l’immobile si stato assegnato senza regolare bando. Inoltre Arcigay ha ricevuto 111mila euro di finanziamenti pubblici. Dai privati meno della metà: 40mila euro. E dato che la quota di associazione ammonta a 10 euro ciò significa che gli associati sono solo 4mila. Vuol dire che Arcigay si sostiene soprattutto con i nostri soldi e che pochi gay ne fanno parte.

Arcigay comunque prende pochi finanziamenti pubblici rispetto all’associazione il Cassero di Bologna LGBTQ: ben 263mila euro. E dove vanno a finire questi soldi? Preservativi (gratuiti per i gay, a pagamento per gli etero dunque), consulenze legali, consulenze fiscali, materiale pubblicitario, spese per trasferte e per collaboratori.