I cardinali africani contro la "strategia dei tedeschi"
No ad argomenti «laterali e secondari» (comunione ai divorziati e unioni gay) per il Sinodo. Questo è l'auspicio di monsignor Georg Ganswein, prefetto della Casa Pontificia. Anche per il teologo africano Edouard Ade, questa attenzione per certi temi sarebbe parte di una vera e propria «strategia dei tedeschi».
No ad argomenti «laterali e secondari» per il Sinodo. Questo è l'auspicio di monsignor Georg Ganswein, prefetto della Casa Pontificia e segretario personale di Benedetto XVI. L'uomo dei due Papi, in una lunga intervista concessa all'Adnkronos, ha detto che il Sinodo sulla famiglia «se si concentrerà sulle tematiche fondamentali ne conseguirà un grande vantaggio. In primis, dunque, si dovrà parlare della famiglia e l’evangelizzazione».
Un progetto molto diverso da quello che sembra animare alcune Conferenze episcopali che recentemente si erano date appuntamento “clandestino” in alcuni locali che si trovano nello stabile della Università Gregoriana. Per loro i temi caldi del Sinodo, quelli su cui si dovrebbe puntare per una innovazione della Chiesa, vanno dalla benedizione delle seconde nozze, fino all'accoglienza delle coppie dello stesso sesso, passando per l'accesso all'eucarestia ai divorziati risposati. Secondo il teologo africano Edouard Ade, segretario generale dell'Università Cattolica dell'Africa Occidentale, questa attenzione per certi temi sarebbe parte di una vera e propria «strategia dei tedeschi». Così si sarebbe espresso nella sua relazione tenuta all'incontro che i vescovi africani hanno organizzato ad Accra (Ghana) nei giorni scorsi, presenti cinque cardinali, tra cui Robert Sarah, e 45 vescovi.
L'incontro di Accra aveva l'obiettivo di una concertazione in vista del prossimo Sinodo di ottobre, dove sembra che il Continente africano svolgerà un ruolo chiave. Il professor Ade ha tenuto una relazione dal titolo “Le aspettative del Sinodo” e ha parlato di una manovra di alcune Conferenze episcopali volta ad aprire varchi nella prassi pastorale. Secondo quanto riporta il vaticanista Sandro Magister questi “varchi” sarebbero i famosi “casi particolari” della relazione Kasper. Visto che certi temi non sono raggiungibili (benedizione seconde nozze e coppie omosessuali), la “strategia” opererebbe in modo diversivo insistendo sulla via mediana tra chi vuole troppo e subito, e quelli che, invece, si mostrano senza misericordia. Una volta aperti, questi varchi permetterebbero di ottenere di fatto quello che non può essere ottenuto di diritto, avendo cura di sottolineare sempre che il cambio di prassi non ha nulla a che vedere con un cambio della dottrina. Il caso tipico è l'accesso all'eucaristia ai divorziati risposati; a questo proposito è interessante quanto ha scritto di recente il cardinale Ennio Antonelli in un libretto che abbiamo già presentato. Il presidente emerito del Pontificio Consiglio della famiglia mette in guardia anche da chi vuole presentare elementi positivi in qualsiasi coppia di conviventi, o da chi sostiene che l'indissolubilità sia un “ideale” troppo elevato e non alla portata di tutti. Due elementi da cui ha messo in guardia il professor Ade in quel di Accra.
Il cardinale Sarah, intervenendo all'incontro dei vescovi africani, ha specificato che si dovrà parlare al Sinodo «con chiarezza e con una sola voce, con amore filiale per la Chiesa», avendo cura di «ribadire l'insegnamento di Cristo sul matrimonio» e di «proteggere la famiglia da tutte le ideologie che vogliono distruggerla e quindi anche dalle politiche nazionali e internazionali che impediscono di promuoverne i valori positivi». I temi caldi del Sinodo, quelli per cui ci sarebbe, appunto, una “strategia” in atto, non possono essere al centro del dibattito, ma non vanno elusi, semmai occorre affrontarli in modo chiaro. «Mi auguro, anzi sono convinto», ha dichiarato monsignor Ganswein all'Adnkronos, «che la sana dottrina e la tradizione cattolica saranno le guide sicure per trovare le giuste soluzioni rispetto alle questioni delicate».