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IL PAPA CHIUDE LA GMG

“Guardate a Maria, vera influencer di Dio”

La Santa Messa celebrata al Metro Park di Panama segna la conclusione della Giornata Mondiale della Gioventù 2019. "La giovane di Nazaret non compariva nelle 'reti sociali' dell’epoca, ma senza volerlo né cercarlo è diventata la donna che ha avuto la maggiore influenza nella storia”. Nuovo appello per la pace in Venezuela. 
- IL PAPA AI GIORNALISTI

Ecclesia 28_01_2019

La Santa Messa celebrata al Metro Park di Panama segna la conclusione della Giornata Mondiale della Gioventù 2019. La cerimonia si è svolta a poche ore dalla veglia in cui Francesco aveva fatto ricorso ad alcune comuni espressioni del linguaggio digitale per spiegare la ricchezza del messaggio cristiano: la vita è un dono di Dio e non "una nuova applicazione da scoprire o un esercizio mentale frutto di tecniche di crescita personale", aveva detto il papa ai giovani presenti. Nella veglia di sabato sera, Bergoglio aveva esortato i credenti a guardare alla Madonna come un modello spirituale per il "sì" senza condizioni pronunciato alle parole dell'Arcangelo Gabriele. Utilizzando una metafora d'impatto, il papa aveva detto: "Senza dubbio la giovane di Nazaret non compariva nelle 'reti sociali' dell’epoca, lei non era una influencer, però senza volerlo né cercarlo è diventata la donna che ha avuto la maggiore influenza nella storia". Un pensiero racchiuso nella definizione data poco dopo, quel "Maria, influencer di Dio" che ha conquistato i titoli dei media internazionali.

Anche l'omelia della Messa conclusiva si è concentrata sul "si" detto da Maria a Dio al momento dell'Annunciazione. "Lei - ha affermato il papa - non solo ha creduto in Dio e nelle Sue promesse come qualcosa di possibile, ha creduto a Dio e ha avuto il coraggio di dire 'sì' per partecipare a questo adesso del Signore. Ha sentito di avere una missione, si è innamorata e questo ha deciso tutto". Una riflessione a cui ha fatto seguire appello rivolto ai giovani: "Dovete sentire di avere una missione, lasciatevi innamorare e il Signore deciderà tutto". Francesco ha messo in guardia dalla tentazione di preferire "un Dio a distanza; bello, buono, generoso ma distante e soprattutto che non scomodi. Un Dio addomesticato". E invece, "Dio è concreto perché l'amore è concreto". Al termine della cerimonia è arrivato l'annuncio ufficiale sulla sede della prossima Gmg: sarà Lisbona ad ospitare l'edizione del 2022.

Prima di lasciare Panama e di ringraziare i volontari della Gmg, Francesco ha visitato "La Casa Hogar del Buen Samaritano", una struttura alla periferia di Panama dove vengono accolti e assistiti i malati le persone affette da Hiv ed Aids. L'esperienza di quel centro, secondo il papa, rappresenta un "segno della vita nuova che il Signore ci vuole donare". "Qui - ha aggiunto nel suo discorso - la Chiesa e la fede nascono e si rinnovano continuamente per mezzo della carità". Rievocando la figura del buon Samaritano da cui ha anche preso il nome la struttura, il Pontefice ha avanzato un monito contro l'indifferenza: "il prossimo è prima di tutto una persona, qualcuno con un volto concreto, reale e non qualcosa da oltrepassare e ignorare, qualunque sia la sua situazione". "È un volto  - ha continuato - che rivela la nostra umanità tante volte sofferente e ignorata. È un volto che scomoda felicemente la vita perché ci ricorda e ci mette sulla strada di ciò che è veramente importante e ci libera dal banalizzare e rendere superflua la nostra sequela del Signore". In luoghi come quello visitato si nasce di nuovo - come ha scritto nella sua testimonianza uno degli ospiti - "perché sentiamo efficace la carezza di Dio che ci rende possibile sognare il mondo più umano e, perciò, più divino", ha affermato Bergoglio.

Ma la tappa presso la casa del Buen Samaritano è stata anche l'occasione per un pronunciamento sulla situazione in Venezuela. Sono ore convulse per il Paese sudamericano alle prese con l'aggravarsi della crisi politica, il peggioramento delle condizioni economiche e ora al centro della delicata partita del riconoscimento internazionale. Queste le parole di Francesco: "In questi giorni a Panama ho pensato molto al popolo venezuelano, mi sento particolarmente unito a loro per la grave situazione che stanno attraversando. In questo momento di difficoltà chiedo al Signore che si possa cercare una soluzione giusta e pacifica per superare la crisi rispettando i diritti umani e cercando il benessere di tutti i cittadini del Paese. Vi invito a pregare mettendo questa intenzione sotto la protezione di Nostra Signora di Coromoto, patrona del Venezuela".

Il papa, inoltre, non ha dimenticato di pregare per le 27 vittime dell'attentato nella cattedrale cattolica di Jolo, nelle Filippine: "Condanniamo - ha affermato - questa violenza che colpisce questa comunità cristiana. Prego il Signore, principe della pace, affinché converta i cuori dei violenti e garantisca agli abitanti di quella popolazione una pacifica convivenza". Nella Giornata della Memoria, infine, non ha mancato di rivolgere un pensiero anche alle vittime dell'immane tragedia novecentesca, esortando tutti a "mantenere vivo il ricordo del passato" al fine di "non fare mai più gli stessi errori".