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Privacy

Green trans

La senatrice Cirinnà su Facebook dice che le persone trans, che non hanno ancora rettificato la propria anagrafica, potrebbero subire discriminazioni con il Green pass che riporterebbe il nome anagrafico non ancora cancellato.

Gender Watch 13_08_2021

La senatrice Cirinnà su Facebook dice che le persone trans, che non hanno ancora rettificato la propria anagrafica, potrebbero subire discriminazioni con il Green pass che riporterebbe il nome anagrafico non ancora cancellato. In breve colui che si fa chiamare Maria perché si crede tale, entra in un ristorante con le sembianze femminili e, alla richiesta di esibire Green pass e documenti da parte delle forze dell’ordine, ecco che la sua anagrafica riporta il nome di Mario. Da qui l’imbarazzo di Maria/Mario (e anche delle forze dell’ordine) e dunque la violazione della privacy. La senatrice chiede al governo di intervenire sul tema.

Risposta alle inquietudini della senatrice. Il transessualismo è un fenomeno contrario alla morale naturale perché è contrario alla ragione voler essere chi non si è: dunque la senatrice vuole risolvere un problema che mai si porrebbe se si agisse secondo morale naturale. Disordine chiama disordine. In secondo luogo il “problema” evidenziato dalla Cirinnà è il medesimo che si pone per un transessuale ogni volta che gli viene chiesto di esibire un documento di identità. Terzo: ma non vi sono questioni più gravi su cui spendere energie sempre legati al Green pass?