Giacinta e Francesco, canonizzazione straordinaria
Oggi, 13 maggio 2017, il processo di canonizzazione dei due pastorelli trova finalmente il suo coronamento. Giacinta e Francesco Marto saranno i primi bambini non martiri canonizzati ed è il primo caso in cui è stato sufficiente per la beatificazione e per la canonizzazione un solo miracolo ottenuto per l’intercessione di entrambi.
Oggi, 13 maggio 2017, il processo di canonizzazione dei due pastorelli trova finalmente il suo coronamento. L’iter non è stato certo dei più semplici, essendo la loro canonizzazione un novum per la storia delle canonizzazioni. Infatti Giacinta (11 marzo 1910 – 20 febbraio 1920) e Francesco Marto (11 giugno 1908 – 4 aprile 1919) saranno i primi bambini non martiri canonizzati ed è il primo caso in cui è stato sufficiente per la beatificazione e per la canonizzazione un solo miracolo ottenuto per l’intercessione di entrambi (e non quindi uno per ciascuno, come voleva la prassi della beatificazione/canonizzazione dei confessori non martiri).
La strada che ha portato i due bambini verso gli onori degli altari è stata aperta nel 1981, quando la plenaria dei Cardinali riconobbe che i bambini, a partire dai sette anni, sono in grado di corrispondere consapevolmente alla grazia di Dio, potendo così esercitare le virtù in grado eroico. Ed in effetti la breve vita dei due pastorelli è stato un ascendere intenso, non con le proprie forze (non è questo il senso dell’eroicità delle virtù) ma nel pieno abbandono alla grazia di Dio e alla mediazione materna di Maria Santissima, che ha dilatato in loro la capacità di soffrire per amore di Dio e delle anime.
Il 13 maggio di ventotto anni fa, i pastorelli vennero dichiarati venerabili da San Giovanni Paolo II e nel 1999 venne approvato il miracolo, che permise di decretare la loro beatificazione: la guarigione di Maria Emilia Santos, una donna portoghese a lungo afflitta da una tubercolosi, completamente guarita in modo inspiegabile per la scienza grazie all’intercessione dei due pastorelli.
Il 23 marzo scorso, papa Francesco ha firmato il decreto per la loro canonizzazione ed è lo stesso Pontefice a presiedere la cerimonia durante la Messa delle 10 di oggi, sul Sagrato del Santuario di Fatima. Il nuovo miracolo necessario per la canonizzazione è avvenuto il 3 marzo 2013 in Paranà (Brasile) e riguarda un bambino che allora aveva sei anni: quasi un “coscritto” dei pastorelli.
La sua storia è davvero singolare: il bimbo, Lucas Maeda de Oliveira, è precipitato dalla finestra dell’abitazione dei nonni, facendo un volo di oltre sei metri. L’impatto col terreno aveva provocato un trauma cranio-encefalico con perdita di sostanza cerebrale. Portato immediatamente in stato di coma all’ospedale, venne tentato un intervento, ma la prospettiva era quella di un decesso e, nella migliore delle ipotesi, di una sopravvivenza molto compromessa, probabilmente in un permanente stato vegetativo. Invece Lucas dopo qualche giorno, senza che venissero fatte terapie specifiche, tornò “come nuovo” e venne dimesso senza nessun danno neurologico. L’attribuzione del miracolo ai pastorelli è motivato dal fatto che il padre, raccogliendo il figlio da terra, poco dopo esser precipitato, invocò subito la SS. Vergine di Fatima e i pastorelli. La richiesta a Giacinta e Francesco della grazia di guarigione da parte di tutti i familiari proseguì per tutta la notte e coinvolse anche un monastero carmelitano.
Dovremo invece ancora attendere per vedere elevata agli onori degli altari Lucia (1907-2005), la più grande dei pastorelli, già dichiarata Serva di Dio, che la Madonna ha voluto lasciare “un po’ più di tempo” sulla terra. La fase diocesana del processo era iniziata nell’aprile del 2008, dopo soli tre anni dalla sua morte, grazie ad una particolare dispensa di Benedetto XVI (normalmente occorre attendere almeno cinque anni) e si è conclusa il 13 gennaio scorso. In questa fase sono stati analizzati tutti gli scritti (ci sono oltre 11.000 lettere!) ed ascoltati sessanta testimoni. Bisognerà ora attendere l’esame dei tanti miracoli che la pietà della gente le ha già attribuito, ma che dovranno superare i più severi parametri della Congregazione delle Cause dei Santi. La speranza è che si possa celebrare la beatificazione di suor Lucia per l’anno del centenario delle apparizioni.