Gesuiti in trappola: Soros "se li compra" a suon di dollari
Le fondazioni gesuite hanno ricevuto più di un milione e mezzo di dollari da George Soros e una di queste lo annovera tra i suoi partner. Prosegue la campagna della Open Society Foundations per condizionare la Chiesa cattolica e modificarne la sensibilità dottrinale.
Le fondazioni gesuite hanno ricevuto più di un milione e mezzo di dollari da George Soros e, a quattro giorni dalla pubblicazione della notizia da parte del quotidiano on-line Aciprensa, nessuno da Piazza del Gesù, Sede Generale della Compagnia di Gesù, né da Casa Santa Marta dove vive Francesco, ha dato un segno di sconcerto e preoccupazione.
Ma come? George Soros, il benevolo filantropo e benefattore dell’aborto libero, della eutanasia, della liberalizzazione delle droghe, della ideologia colonizzatrice LGBTI dona soldi per influenzare la Compagnia di Gesù e nessuno ha nulla da ridire?
La scoperta di Aciprensa dei giorni scorsi squarcia l’ennesimo velo sul grado di efficace penetrazione di Soros e delle sue “buone intenzioni” nella Chiesa Cattolica.
La Fondazione Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, un opera quarantennale di educazione ed aiuto per i poveri e bisognosi del mondo, ha ricevuto nel 2018 ben 176.452 dollari con l'obiettivo di “sostenere i diritti dei migranti” in America Latina e nei Caraibi.
Lo sappiamo, Soros non è tirchio, tantomeno se vuole “penetrare” nelle trincee altrui e perciò, lo stesso anno ha donato pure al Servizio dei Gesuiti per i Migranti in Spagna (SJM - Spagna), 75mila dollari belli freschi dalla fondazione George Soros nel 2016 e 151.125 nel 2018 e per il Programma di educazione superiore ed universitaria dei gesuiti americani (JWL), 890.000 dollari nel 2016 e altri 410.000 nel 2018.
Questa organizzazione è l'unica che sul suo sito web attribuisce alla Open Society Foundations il ruolo di "partner" negli altri siti ufficiali si è preferito oscurare la pagina dei partners o non citare la benvolente fondazione di Soros. Un bel malloppo di 1.702.577 di dollari negli ultimi quattro anni da Soros ai Gesuiti e alle opere caritatevoli. Solo per carità, solo per comunanza di scopi.
ACI Prensa ha consultato le tre fondazioni gesuite sui loro legami con il "munifico filantropo" e solo i gestori del Programma di educazione superiore ed universitaria dei gesuiti americani (JWL) hanno risposto lo scorso 5 settembre: nulla è stato dichiarato sui generosi doni di Soros per “motivi di privacy”. Privacy di chi? Non certo degli studenti interessati alle borse di studio che non conoscono il benefattore.
I fatti presentati da Aciprensa e ripresi da moltissime ed autorevoli testate cattoliche di tutto il mondo, meritano una risposta chiara e limpida: c’è una alleanza di fatto tra una parte della famiglia cattolica ed il grande benefattore che vuole condizionarne la dottrina e la ragione sui temi della vita, del matrimonio, della educazione e della morale pubblica? Che Soros sia tra i più ossessi finanziatori della liberalizzazione dell’aborto e dell’ideologia LGBTI, che sia l’attore principale della devastante campagna relativista che sta sradicando l’Irlanda dalle sue radici cristiane e che voglia attuare lo stesso programma in Argentina, Messico, Colombia, Brasile, Polonia, Ungheria, Malta e diversi paesi dell’Africa non interessa?
Perché la Chiesa censura, interrompe e vieta le processioni o le donazioni in odore di mafia (perché la mafia uccide e taglieggia innocenti) ed invece accetta in silenzio complice le prebende di Soros? Sono notissimi a tutti i tanti soldi spesi da Soros per tentare di condizionare la Chiesa cattolica e modificarne la sensibilità dottrinale attraverso le donazioni, solo due esempi possono bastare: i soldi dati per sostenere i Catholic for Choices (200 mila dollari solo nel 2018) e i 650 mila dollari donati da Soros a ai due gruppi gesuiti americani PICO e “Faith in Public Life” per condizionare la visita del Papa Francesco negli USA nel 2015.
Nella Catholica vige ancora il divieto assoluto e la consolidata “inconciliabilità tra fede cristiana e massoneria”, che quel “peccato grave” lo compie anche chi collabora con coloro che “complottano contro la Chiesa” e Soros è esplicitamente uno di questi. Sia chiaro, noi preghiamo per il Papa e per la Chiesa ogni giorno e confidiamo che a questo scandalo si metta fine presto…perché già è tardi.