Gesù sale sul palco, regista della scena del mondo
La penultima cena di Paolo Cevoli, Prima che venga notte di Marina Corradi
e otto quadri su Le donne del Vangelo.
Ridere e piangere per una Presenza.
Mi sono venute in mente le vetrate e i dipinti delle cattedrali, che mettevano gli episodi biblici davanti agli occhi della gente, la Bibbia dei poveri e dei ricchi che tutti potevano vedere e capire e gustare. O anche le sacre rappresentazioni del Medioevo, quelle struggenti di dolore e quelle suggestive del registro popolaresco.
Il Vangelo torna nuovamente in scena nei teatri contemporanei. Ho raggiunto solo nel finale Paolo Cevoli che si sbracciava nella preparazione della La penultima cena presentata nel teatro dei Salesiani a Chioggia. Mi sono perso il suo racconto delle nozze di Cana e quello della moltiplicazione dei pani, le sue delusioni a inseguire Gesù che gli rubava i potenziali clienti del suo fast-food improvvisato sulle strade della Palestina. Ho preso al volo il racconto del tradimento e del ravvedimento di Pietro, la descrizione dell’incendio di Roma e dei leoni che risparmiano i cristiani al circo perché il nostro, capocuoco prigioniero nelle cucine del Colosseo, li aveva rimpinzati con un lauto pranzo di rinoceronti e oranghi. Il teatro – tutto esaurito – partecipava ridendo, commovendosi, applaudendo. Una narrazione evangelica lieta e vera e una modalità inedita di parteciparvi quasi in diretta.
L’altro pezzo di Vangelo me lo sono goduto nello stesso teatro qualche giorno dopo allo spettacolo, Prima che venga notte. Una bellissima ripresa dei racconti di vita di Marina Corradi, reinterpretati con le musiche di Walter Muto e Carlo Pastori, e sceneggiati dalle voci e dai saltelli di due giovani attrici. La sorpresa è venuta nel fuori-programma finale. Le due ragazze stanno portando in giro per l’Italia una rappresentazione in otto quadri su Le donne del Vangelo. Lì su due piedi piantano sulla scena una sedia e un’altra con la schiena contrapposta. Sono Marta e Maria che ricordano Gesù ospite nella loro casa. L’affaccendarsi dell’una, la contemplazione dell’altra, e poi la malattia e la morte del fratello Lazzaro, l’arrivo e il pianto di Gesù e le sue parole: “Lazzaro. vieni fuori”. Il cuore sobbalza. Un Vangelo umano, fatto di cose quotidiane e di persone reali, e Gesù presente sul palcoscenico del teatro e sulla scena del mondo. Ti ritrovi a ridere e a piangere per una Presenza che c’è. Ti ritrovi a sperare in questa città dell’uomo nella quale ancora qualcuno ricorda il Vangelo e lo fa rivivere negli occhi e nel cuore di grandi e piccini. Non si è ancora inaridita nei campi deserti del mondo la sorgente d’acqua viva.