Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Francesca Saverio Cabrini a cura di Ermes Dovico
STASERA IL FILM

Garabandal, la road map del Cielo anticipo di Medjugorje

Purificare Garabandal dalla sua “leggenda nera”. Questo è lo scopo del film, in uscita stasera, sulle apparizioni mariane che tra il 1961 e il 1965 catalizzarono l’attenzione del mondo su un paesino di 300 anime nel nord della Spagna. Garabandal si presenta «come un anticipo di Medjugorje» con un avvertimento, un miracolo e un castigo.

Ecclesia 15_08_2020

Purificare Garabandal dalla sua “leggenda nera”. Questo è lo scopo del film in uscita sulle apparizioni mariane che tra il 1961 e il 1965 catalizzarono l’attenzione del mondo su un paesino di 300 anime del nord della Spagna; non foss’altro perché su Garabandal, negli anni, si sono stratificate molte informazioni inesatte, quando non proprio false. Potendo oggi osservare i fatti in una prospettiva storica – quindi con libri e studi nuovi, con testimonianze inedite (anche di prelati), con evidenze scientifiche finora non esaminate – si va via via chiarendo tutto ciò che ancora non era totalmente limpido in quella particolarissima esperienza di Cielo. Esperienza, tra l’altro, sposata a pieno e in anticipo da (almeno) quattro grandi santi: Paolo VI («È come se la Santissima Vergine fosse vissuta una seconda volta sulla terra, non ci sono parole per ringraziarla»); Giovanni Paolo II («Possa il messaggio della Madre di Dio di Garabandal essere accolto nei cuori prima che sia troppo tardi»); Madre Teresa («Sin dall’inizio sentii che gli eventi erano autentici»); Padre Pio («O benedette fanciulle di San Sebastián de Garabandal [...] non credono in voi e nei vostri colloqui con la bianca Signora, ma ci crederanno quando sarà troppo tardi»).

Un film che vince col passaparola
«Garabandal, solo Dio lo sa», questo il titolo del film, è già uscito in 30 paesi, raccogliendo nelle sale più di 300.000 spettatori, mentre si prepara per la “prima” in altri cinque paesi. Dalla risposta di pubblico, dal clamore suscitato sulla stampa e dalla forza del passaparola, emerge chiaramente l’interesse che in modo crescente i fatti di Garabandal continuano a suscitare in tutto il mondo. Nonostante sia stato realizzato da volontari, agli addetti ai lavori la qualità artistica del film è risultata eccellente, tanto da essere stato selezionato, in Spagna, per i “Premi Feroz”, e da ottenere il secondo posto all’“International Catholic Film” di Cracovia.

La novità è che il film è stato doppiato in italiano ed è in procinto uscire (qui il trailer ufficiale). Questa volta, per via del Covid-19, non uscirà nei cinema, ma sulla piattaforma YouTube. L’appuntamento è per oggi, 15 agosto, alle ore 21.00, su questo canale. Si tratta in assoluto del primo film sulle apparizioni di San Sebastián de Garabandal, il paesino della Cantabria in cui quattro bambine, tre di 12 anni d’età, e una di appena 10 - Conchita, Jacinta, Mari Cruz e Mari Loli - affermarono di aver visto e parlato per anni, con totale fiducia e naturalezza, con la Vergine Maria.

«Ora la coppa trabocca»
Delle apparizioni di Garabandal ciò che più conta sono i due messaggi che, nel corso dei quattro anni di durata degli avvenimenti e di oltre 2000 apparizioni, la Madonna diede alle bambine affinché li rendessero pubblici. Il primo, del 18 ottobre 1961, diceva: «È necessario fare molti sacrifici, molta penitenza, visitare spesso il Santissimo Sacramento, ma prima di tutto bisogna essere molto buoni. E se non lo faremo vi sarà per noi un castigo. Già la coppa si sta riempiendo e, se non cambiamo, il castigo sarà grandissimo». Tutti i commentatori dei fatti di Garabandal concordano su un punto: pochissimi ascoltarono questo messaggio. Alle circa 3000 persone radunate sotto la pioggia (dalle veggenti era stato anticipato che quel giorno la Madonna avrebbe dato un messaggio) sembrò troppo banale.

La Vergine – quasi 4 anni dopo - consegnò un secondo messaggio. Lungo e dolente. Il 18 giugno 1965, mentre le guance delle bambine, in estasi, si rigavano di pianto, disse: «Siccome non si è compiuto, non si è fatto sufficientemente conoscere il Mio messaggio del 18 ottobre, voglio dirvi che questo è l'ultimo. Prima la coppa si stava colmando, ora trabocca. Cardinali, Vescovi e Sacerdoti camminano in molti sulla via della perdizione e trascinano con loro moltissime anime. All’Eucaristia si dà sempre meno importanza». «Dovete con i vostri sforzi evitare la collera del buon Dio che pesa su di voi. Se Gli chiederete perdono con animo contrito, Egli vi perdonerà. Io, vostra Madre, per mediazione di S. Michele Arcangelo, voglio esortarvi alla conversione. Questi sono gli ultimi avvertimenti. Vi amo molto e non voglio la vostra condanna. Pregate sinceramente, e Noi vi esaudiremo. Dovete fare più sacrifici. Meditate sulla Passione di Gesù».

MESSAGGI “BANALI” O PROFETICI?
Anche soltanto dalla semplice lettura dei messaggi risulta difficile negare che a Garabandal ci sia stato qualcosa di soprannaturale. Risulterebbe infatti sorprendente e innaturale che bambine così piccole, provenienti da un paesino così isolato, affermassero con tanta sicurezza in una Spagna profondamente cattolica che «Cardinali, Vescovi e Sacerdoti camminano in molti sulla via della perdizione e trascinano con loro moltissime anime». Il Concilio Ecumenico Vaticano II, che si concluderà l’8 dicembre del ’65, era in pieno svolgimento, e in quel clima di euforico ottimismo quelle parole suonavano quasi come una bestemmia. In più, l’unico sacerdote che le quattro bambine conoscevano era il loro parroco, e Don Valentín Marichalar non aveva mai dato loro motivo di scandalo. Anzi. Anche il passaggio del messaggio sull’Eucarestia («All’Eucaristia si dà sempre meno importanza») in un piccolo villaggio genuinamente cattolico sembrava totalmente fuori luogo: la Chiesa che le piccole veggenti conoscevano era totalmente diversa. Non potevano avere nessuna esperienza di quelle situazioni dolorose che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Si deve dunque riconoscere che in quei due messaggi “banali” della Vergine, c’era la realizzazione di una profezia per la Chiesa.

Tutto ciò, ovviamente, al netto di tutte le guarigioni fisiche e spirituali avvenute in quel luogo, nonché di tutte le manifestazioni straordinarie, inspiegabili per la scienza, che hanno accompagnato le bambine (e che questo straordinario documentario, dal min. 3.30, mostra chiaramente): dall’insensibilità al dolore e alla luce alle levitazioni, dai doni di chiaroveggenza alle marce estatiche. Fino ai famosi casi di ierognosi, la percezione o la conoscenza, da parte delle piccole veggenti, di ciò che è sacro. Persone o oggetti che fossero.

AVVERTIMENTO - MIRACOLO - CASTIGO
La Vergine Maria avvertiva inoltre dell’arrivo di una grande «tribolazione» per la Chiesa, così grave che, con parole delle bambine, la Chiesa «avrebbe dato l’impressione che stesse per sparire».

Alle bambine fu mostrato lo scenario politico, sociale e religioso del mondo e della Chiesa che avrebbe preceduto l’arrivo di tre grandi avvenimenti. Un Avvertimento (un’illuminazione delle coscienze), un Miracolo (che le veggenti dicono avverrà a non più di dodici mesi dall’Avvertimento) e un Castigo. Si tratta di una sorta di “road map” divina; la possibilità di una purificazione offerta all’umanità come opportunità di conversione e come preparazione a quel trionfo del Cuore Immacolato di Maria predetto a Fatima e confermato da Medjugorje.

Conchita Gonzales - che oggi è sposata, ha quattro figli e vive a New York, e che in questa rara videointervista dei primi anni ’70 afferma che per volere della Madonna rivelerà la data del miracolo 8 giorni prima - spiega: «La Vergine mi disse che Dio avrebbe compiuto un grande Miracolo e che non ci sarebbero stati dubbi sul fatto che fosse un Miracolo. Verrà direttamente da Dio, senza intervento umano. Vedranno che viene direttamente da Dio». Prima di questo grande “Miracolo” – secondo quanto la Vergine ha detto alle bambine - ci sarà un “Avvertimento” soprannaturale, per preparare tutta l’umanità.

«Vedremo nel nostro intimo»
Sull’Avvertimento, il primo passo del percorso salvifico disegnato da Dio a Garabandal, le veggenti hanno spiegato: «Sarà un’esperienza terribile, ma avverrà per il bene delle nostre anime. Vedremo nel nostro intimo, nella nostra coscienza, il bene e il male che abbiamo fatto. L’Avvertimento non ha lo scopo di incutere timore, ma piuttosto di avvicinarci di più a Dio e di avere fede».

È interessante notare che sull’Avvertimento, negli stessi termini utilizzati dalle bambine, vi è una impressionante concordanza con quanto hanno detto da altri mistici. Da suor Faustina Kowalska al fondatore del Movimento Sacerdotale Mariano don Stefano Gobbi («[l’Avvertimento] sarà come un giudizio in piccolo e ciascuno vedrà se stesso alla luce della Verità di Dio»), dalla mistica boliviana Catalina Rivas («Arriverà l’ora in cui tutti sentiranno lo stato delle anime. Ognuno dovrà esaminarsi interiormente») alla contadina bretone Marie-Julie Jahenny, mistica morta nel 1941, vent’anni prima dei fatti di Garabandal («l’Avvertimento sarà come una rivelazione interiore dei nostri peccati»).

Garabandal e Medjugorje: un medesimo orizzonte
Diego Manetti ha recentemente messo in relazione Garabandal a Medjugorje. Per lo scrittore e storico collaboratore del direttore di Radio Maria padre Livio Fanzaga, Garabandal si presenta «come un anticipo di Medjugorie», «entrambi sono estremi appelli alla conversione». «Se a Medjugorje - afferma Manetti lanciando il film - attraverso i 10 segreti avremo due ammonimenti, un bellissimo segno sulla collina delle apparizioni e sette castighi, anche a Garabandal avremo un avvertimento, un segno e un castigo». L’orizzonte che ci attende, dunque, è il medesimo.

Quanto al film, l’appassionante “Garabandal, solo Dio lo sa”, padre Justo Antonio Lofeudo, sacerdote spagnolo che gira il mondo promuovendo l’apertura di cappelle di Adorazione Perpetua ha affermato: «Questo film viene a noi proprio ora, affinché, forse per l’ultima volta dopo l’avvertimento di Maria sulla coppa trabboccante dell’ira di Dio, ascoltiamo il Cielo e ci convertiamo».