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IL CASO

Galantino e il mistero di Sodoma

Tra ironia e sdegno, in questi giorni blog e pagine Facebook si rimbalzano commenti sull’incredibile errore del segretario generale della CEI in un'omelia ai giovani della GMG, secondo cui Dio salva Sodoma. Forse Galantino crede all'esistenza di una Bibbia interattiva, in cui ogni lettore può cambiare le parti a suo piacimento.

Ecclesia 31_07_2016
Monsignor Galantino

Tra ironia e sdegno, in questi giorni blog e pagine Facebook si rimbalzano commenti sull’incredibile passaggio dell’omelia pronunciata da monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della CEI, lo scorso 24 luglio ai giovani italiani arrivati a Cracovia per la Giornata Mondiale della Gioventù. In pratica monsignor Galantino ha deciso che Sodoma non è stata distrutta, grazie alla preghiera di intercessione di Abramo: «La sua preghiera di intercessione e la sua voglia di osare salvano Sodoma. La città è salva perché ci sono i giusti, anche se pochi; ma la città è salva soprattutto perché c’è Abramo uomo di preghiera, che non fa da accusatore implacabile, non parla contro ma parla a favore. Abramo, uomo di preghiera, non denuncia i misfatti, ma annuncia la possibilità di qualcosa di nuovo» (clicca qui).

Vignetta su Galantino e Bagnasco (Sergio Mura da Fb)

Galantino commentava la prima lettura di domenica scorsa che presentava appunto il capitolo 18 della Genesi quando Abramo chiede a Dio di risparmiare Sodoma se anche nella città ci fossero soltanto dieci giusti, e Dio acconsente. La lettura della Messa in effetti si interrompe qui e questo sicuramente può avere indotto dei fedeli distratti a pensare che Sodoma fosse salva. Ma da un sacerdote e soprattutto da un vescovo, che si picca di essere un grande teologo, ci si aspetta che conosca anche il seguito. In effetti, anche nel brano letto la presenza dei dieci giusti è un’ipotesi tutta da verificare. E infatti nel capitolo 19 Dio seppellisce Sodoma sotto una pioggia di fuoco e zolfo (peraltro dopo che i sodomiti hanno tentato di sodomizzare anche i due angeli inviati da Dio in sembianze umane).

Ma Galantino, ossessionato dal dover parlare a favore (soprattutto di quelli che vogliono la distruzione della Chiesa) e mai contro (a meno che non si tratti di chi prega il rosario fuori dalle cliniche abortiste o organizza Family Day), evidentemente non gradisce quel finale. E quindi, pensando forse che l’era tecnologica legittimi la Bibbia interattiva in cui ogni lettore si riscrive le parti a suo piacimento, ha deciso di salvare Sodoma. Tra parentesi, l'inviato di Avvenire ha impietosamente riportato l'errore in bella evidenza.

Visto l’argomento, molti hanno collegato la riscrittura galantiniana della Bibbia alla tendenza catto-gay oggi dominante. È certamente un processo alle intenzioni, ma è pur vero che questa pagina di Genesi da un po’ di anni è entrata nell’occhio del ciclone. Per millenni infatti l'interpretazione non è mai stata messa in discussione, tanto è chiaro il testo; non a caso "sodomìa" (con i suoi derivati) è diventata una parola della lingua comune. Ma ora le cose sono cambiate: per poter affermare che la Bibbia non condanna l’omosessualità, oggi molti teologi in carriera affermano che il vero peccato degli abitanti di Sodoma che fa scattare l’ira di Dio non è la pratica omosessuale bensì la mancanza di accoglienza nei confronti degli stranieri, degli ospiti.

Vi fa venire in mente qualcosa? Eh già, avanti ancora un passettino e oggi i veri sodomiti sarebbero quelli che chiedono di controllare l’immigrazione. Sarà un caso, ma nella stessa omelia monsignor Galantino – pur senza riferimenti espliciti a Sodoma, anche perché nel frattempo si è salvata – ha fatto l’ennesima tirata sull’accoglienza ai profughi: «Continuo a domandarmi – ha detto - come si possano tenere le mani giunte in preghiera e poi con le stesse mani respingere il fratello che chiede di essere accolto! (…) Continuo a domandarmi come si possa elevare la propria mente a Dio e semmai impegnare la stessa mente a trovare giustificazioni per chiudere il proprio cuore dinanzi a chi è profugo e perseguitato!». 

Su questo tema ci siamo già dilungati molte volte e non vale la pena di ripetersi. Si potrebbe solo ribadire che il tema immigrazione è ben più complesso degli slogan galantiniani, che fanno fuori pure il diritto internazionale. Ma per uno abituato a riscrivere anche la Bibbia, cosa vuoi che sia.