STORICI
Franco Cardini e gli USA di Wikipedia
Il noto storico racconta la Statua
della Libertà pescando dalla famosa enciclopedia online. Ma nel taglia
e incolla smarrisce gli Stati Uniti.
Attualità
26_10_2011
«Tutti conoscono la Statua della Libertà», scrive il medievista Franco Cardini su Avvenire del 23 ottobre ricordando il 125° anniversario dell’inaugurazione del monumento. Difatti la conoscono tutti così bene che tutti sembrano ripeterne la storia con le medesime parole di Wikipedia, come dimostra la sinossi tra l’articolo di Cardini e la voce ad hoc della famosa enciclopedia online che proponiamo in calce. Curioso che uno storico di questo calibro debba ricorrere a questi fonti.
A Cardini però la questione serve per dire altro. Serve per dire - con qualche cortocircuito - che «la statua appare ispirata nel suo complesso alla cultura classica, quindi illuministico-massonica», che «[…] lo stesso rinvio alla simbolica mosaica è patrimonio più perspicuo del mondo massonico che non di quello cristiano in quanto erede dell’ebraismo, che pur si potrebbe ritenere oggetto di un’implicita allusione» e che quindi si tratta di «un oggetto di culto della "religione civica" che si esprime tanto spesso - almeno dalla Rivoluzione francese in poi - attraverso una simbolica neopagana». Insomma, che così fatta la statua getta una luce inquietante sugli interi Stati Uniti d’America di cui è simbolo famoso.
Ha ragione. La Statua della Libertà è un simbolo tanto famoso quanto antipatichino. C’è dentro - cosciente o meno - troppo illuminismo, probabilmente anche molto massonismo.
Ma il punto nodale è che la Statua della Libertà è un simbolo tardivo: rilegge e forza lo spirito originario degli Stati Uniti d’America non meno di quanto abbia clamorosamente fatto il famoso Abraham Lincoln (1809-1865) - che, per inciso, detestava gli afro-americani più di quanto la media di tutti noi sia disposta ad accettare - attraverso il noto Discorso di Gettysburg. Il 19 novembre 1863, infatti, nel cimitero che accoglieva i caduti della battaglia più terribile di tutta la guerra più grave che mai abbia insanguinato il Paese nordamericano - cioè quella di Secessione (1861-1865), detta "civile", combattuta proprio per definire, fra tradimenti e conservazione, cosa fossero sul serio gli Stati Uniti e costata più di 600mila morti -, Lincoln "reinventò" per intero la nazione stravolgendo illuministicamente il senso della Dichiarazione d’Indipendenza del 1776.
Ma il punto nodale è che la Statua della Libertà è un simbolo tardivo: rilegge e forza lo spirito originario degli Stati Uniti d’America non meno di quanto abbia clamorosamente fatto il famoso Abraham Lincoln (1809-1865) - che, per inciso, detestava gli afro-americani più di quanto la media di tutti noi sia disposta ad accettare - attraverso il noto Discorso di Gettysburg. Il 19 novembre 1863, infatti, nel cimitero che accoglieva i caduti della battaglia più terribile di tutta la guerra più grave che mai abbia insanguinato il Paese nordamericano - cioè quella di Secessione (1861-1865), detta "civile", combattuta proprio per definire, fra tradimenti e conservazione, cosa fossero sul serio gli Stati Uniti e costata più di 600mila morti -, Lincoln "reinventò" per intero la nazione stravolgendo illuministicamente il senso della Dichiarazione d’Indipendenza del 1776.
Così gli Stati Uniti, da fronda contro-rivoluzionaria all’assolutismo britannico che erano (contestarono la pressione fiscale esagerata, immotivata e non convenientemente "ripagata" da un’adeguata rappresentanza politica in parlamento), furono da Lincoln "alchemicamente" trasmutati in una "filosofia rivoluzionaria" di progresso universale. Data del resto in buona parte da lì quel nostro vizio tanto radicato quanto sbagliato di definire la Guerra d’indipendenza che separò le colonie dalla madrepatria britannica (1775-1783) nei termini di "Rivoluzione Americana" per definirla a posteriori - la storia, dicevano i bolscevichi russi all’indomani della Rivoluzione d’Ottobre, è solo propaganda rivolta al passato - antesignana della Rivoluzione Francese (1789-1814).
Insomma, è di questi Stati Uniti nuovi che la Statua della Libertà è semmai un emblema, eretta e donata loro dopo Gettysburg dalla Francia della massonicheggiante e neoilluminista Terza Repubblica.
Non è un gran biglietto da visita questa Statua della Libertà, Cardini ha ragione; ma dire - come il medievista fa, cancellando con un tratto di penna tomi e tomi sull’imprinting lasciato dalla perfida Albione - che «la statua ebbe naturalmente, al pari del resto della nazione statunitense […], genitori francesi» rasenta il ridicolo. Non c’è scritto nemmeno in Wikipedia.
La sinossi
Scrive Cardini: «[…] il monumentale colosso che, alto sulla roccia […] conosciuta come Liberty Island, domina la baia di New York annunziando da lontano ai naviganti, originariamente addirittura con la luce della fiaccola-faro che tiene alta col braccio destro, ch’essi stanno finalmente per giungere nella terra d’ogni libertà».
Scrive Wikipedia: «Svetta all’entrata del porto sul fiume Hudson, sulla rocciosa Liberty Island (un tempo Bedloe’s Island), come ideale benvenuto a tutti coloro che arrivano negli USA, ma nel secolo precedente, per chi era alla ricerca di una vita migliore, la Statua, prima immagine che gli immigrati avevano dell'America, rappresentava un simbolo di benvenuto e di speranza ». « Prima di diventare il simbolo della città, la Statua, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, fungeva da faro. Fu anche il primo faro ad elettricità […]».
Scrive Wikipedia: «Svetta all’entrata del porto sul fiume Hudson, sulla rocciosa Liberty Island (un tempo Bedloe’s Island), come ideale benvenuto a tutti coloro che arrivano negli USA, ma nel secolo precedente, per chi era alla ricerca di una vita migliore, la Statua, prima immagine che gli immigrati avevano dell'America, rappresentava un simbolo di benvenuto e di speranza ». « Prima di diventare il simbolo della città, la Statua, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, fungeva da faro. Fu anche il primo faro ad elettricità […]».
Cardini: «Si tratta di una sagoma in acciaio rivestita di 300 làmine sagomate di rame».
Wikipedia: «Costituita da un’armatura di acciaio rivestita da 300 fogli di rame sagomati».
Wikipedia: «Costituita da un’armatura di acciaio rivestita da 300 fogli di rame sagomati».
Cardini: «[…] alta 46 metri e poggiante su una base quadrata di 47 metri di granito sardo, per un totale di 93 metri d’altezza».
Wikpedia: «È alta 93 metri (compresi i 47 m del piedistallo)».
Wikpedia: «È alta 93 metri (compresi i 47 m del piedistallo)».
Cardini: «Le sue impressionanti dimensioni consentono di avvistarla già a 40 chilometri di distanza».
Wikipedia: «[…] è visibile fino a 40 chilometri di distanza».
Wikipedia: «[…] è visibile fino a 40 chilometri di distanza».
Cardini: «Il modello concettuale dell’opera è ovviamente il Colosso di Rodi».
Wikipedia: «[…] il progetto si sarebbe ispirato al famoso Colosso di Rodi».
Qui Cardini accorcia e dice che il Colosso di Rodi era una stuta del dio Apollo: in realtà era la divinità della mitologia greca Elio, cioè la personificazione del sole a lungo andare confusa, sovrapposta e quindi identificata con Apollo (c’è anche su Wikipedia). Ma il luogo comune non si nega a nessuno e quindi Cardini scrive che «[…] era ritenuta una delle Sette Meraviglie del Mondo» laddove Wikipedia sentenzia «[…] una delle Sette meraviglie del mondo».
Wikipedia: «[…] il progetto si sarebbe ispirato al famoso Colosso di Rodi».
Qui Cardini accorcia e dice che il Colosso di Rodi era una stuta del dio Apollo: in realtà era la divinità della mitologia greca Elio, cioè la personificazione del sole a lungo andare confusa, sovrapposta e quindi identificata con Apollo (c’è anche su Wikipedia). Ma il luogo comune non si nega a nessuno e quindi Cardini scrive che «[…] era ritenuta una delle Sette Meraviglie del Mondo» laddove Wikipedia sentenzia «[…] una delle Sette meraviglie del mondo».
Wikipedia: «[…] ai piedi vi sono delle catene spezzate (simbolo della liberazione dal potere del sovrano dispotico».
Cardini: «Ai piedi della Libertà giacciono le catene spezzate, simbolo del potere tirannico del re d’Inghilterra». Ma nel 1707, con l’unione delle corone d’Inghilterra e di Scozia, nasce la Gran Bretagna e quindi da lì in poi si dice re (o regina) di Gran Bretagna. Resta una cattiva abitudine quella di dire "inglese" per intendere "britannico" come quella di dire "americano" per indicare "statunitense". Tollereremmo noi l’espressione "esercito lombardo" per significare "esercito italiano" o il sostantivo "europeo" come sinonimo di "finlandese"? Ma proseguiamo.
Cardini: «Ai piedi della Libertà giacciono le catene spezzate, simbolo del potere tirannico del re d’Inghilterra». Ma nel 1707, con l’unione delle corone d’Inghilterra e di Scozia, nasce la Gran Bretagna e quindi da lì in poi si dice re (o regina) di Gran Bretagna. Resta una cattiva abitudine quella di dire "inglese" per intendere "britannico" come quella di dire "americano" per indicare "statunitense". Tollereremmo noi l’espressione "esercito lombardo" per significare "esercito italiano" o il sostantivo "europeo" come sinonimo di "finlandese"? Ma proseguiamo.
Cardini: «Era stata […] ideata da Édouard René de Laboulaye e costruita a Parigi su progetto di Frédéric Auguste Bartholdi - che per i sembianti della "Dea Libertà" s’ispirò forse alla statua della Libertà dell’ispirazione poetica che aveva visto nella fiorentina chiesa di Santa Croce, sul monumento funebre di Giovan Battista Nicolini opera dello scultore fiorentino Pio Fedi. Altri ritengono invece l’opera ispiratrice sia una statua marmorea di Camillo Pacetti, "la Legge Nuova", che nel 1810 fu collocata a sinistra, sulla balconata sovrastante il portale maggiore del Duomo di Milano».
Wikipedia: «Ideata da Édouard René de Laboulaye, costruita a Parigi su progetto di Frédéric Auguste Bartholdi, il quale la intese come monumento alla libertà […]». «Pare che le sembianze della statua opera di Frédéric Auguste Bartholdi siano state ispirate dalla Statua della Libertà della poesia, presente sul monumento funebre di Giovanni Battista Niccolini nella Basilica di Santa Croce a Firenze, ad opera dello scultore Pio Fedi». «Inoltre, la statua della Libertà presenta una notevole somiglianza con un'opera marmorea di Camillo Pacetti, collocata a sinistra sulla balconata sovrastante il portale maggiore del Duomo di Milano; la scultura di Pacetti si intitola La Legge Nuova e fu collocata, dove ancora oggi si trova, nel 1810».
Wikipedia: «Ideata da Édouard René de Laboulaye, costruita a Parigi su progetto di Frédéric Auguste Bartholdi, il quale la intese come monumento alla libertà […]». «Pare che le sembianze della statua opera di Frédéric Auguste Bartholdi siano state ispirate dalla Statua della Libertà della poesia, presente sul monumento funebre di Giovanni Battista Niccolini nella Basilica di Santa Croce a Firenze, ad opera dello scultore Pio Fedi». «Inoltre, la statua della Libertà presenta una notevole somiglianza con un'opera marmorea di Camillo Pacetti, collocata a sinistra sulla balconata sovrastante il portale maggiore del Duomo di Milano; la scultura di Pacetti si intitola La Legge Nuova e fu collocata, dove ancora oggi si trova, nel 1810».
Cardini: «Comunque, la Statua della Libertà dovette la sua concezione e il suo prestigio soprattutto all’attento coordinamento dell’ingegner Gustave Eiffel, lo stesso della torre di ferro destinata a celebrare le glorie della scienza, della tecnica, del progresso e delle energie umane. Fu in effetti la repubblica francese a donare agli amici Stati Uniti, quel singolare monumento, smontato in 1883 casse. Per far loro passare l’oceano, furono necessari molti viaggi di una nave peraltro di stazza modesta: e la statua, che avrebbe dovuto esser pronta per il centenario della Dichiarazione d’Indipendenza, nel 1876, fu inaugurata solo dieci anni più tardi».
Wikipedia: «Realizzata ingegneristicamente da Gustave Eiffel (il creatore dell’omonima torre), essa fu donata dai francesi agli stati Uniti d’America in 1883 casse trasportate a New York per mezzo di una piccola nave (che dovette effettuare numerosi viaggi) e ivi assemblata, in segno di amicizia tra i due popoli e in commemorazione della dichiarazione d’Indipendenza di un secolo prima (1776), ma a causa del protrarsi dei lavori fu completata solo nel 1884 e inaugurata il 28 ottobre 1886, dieci anni dopo la ricorrenza».
Wikipedia: «Realizzata ingegneristicamente da Gustave Eiffel (il creatore dell’omonima torre), essa fu donata dai francesi agli stati Uniti d’America in 1883 casse trasportate a New York per mezzo di una piccola nave (che dovette effettuare numerosi viaggi) e ivi assemblata, in segno di amicizia tra i due popoli e in commemorazione della dichiarazione d’Indipendenza di un secolo prima (1776), ma a causa del protrarsi dei lavori fu completata solo nel 1884 e inaugurata il 28 ottobre 1886, dieci anni dopo la ricorrenza».
Cardini ridondante: «Il protomodello della statua, in scala ridotta (11,50 metri), fu costruito nel 1870. È tuttora a Parigi, sulla Senna, vicino al ponte Grenelle sull’Île aux Cygnes, un’isola sulla Senna, nelle vicinanze del vecchio laboratorio di Bartholdi […]. Donato alla città il 15 novembre 1889, guarda verso l’Oceano Atlantico, verso la sua “sorella maggiore” ch’era stata eretta tre anni prima».
Wikipedia: «Il primo modello della statua, in scala ridotta (11,50 metri), fu costruito nel 1870. Si trova a Parigi, vicino al ponte Grenelle sull’Île aux Cygnes, un'isola sulla Senna, nelle vicinanze del vecchio laboratorio di Bartholdi. Donato alla città il 15 novembre 1889, guarda verso l’Oceano Atlantico, verso la sua “sorella maggiore” nel porto di New York, eretta tre anni prima».
Wikipedia: «Il primo modello della statua, in scala ridotta (11,50 metri), fu costruito nel 1870. Si trova a Parigi, vicino al ponte Grenelle sull’Île aux Cygnes, un'isola sulla Senna, nelle vicinanze del vecchio laboratorio di Bartholdi. Donato alla città il 15 novembre 1889, guarda verso l’Oceano Atlantico, verso la sua “sorella maggiore” nel porto di New York, eretta tre anni prima».
Cardini: «I restauri del 1986 condussero alla completa placcatura in oro zecchino della nuova fiaccola, mentre la vecchia venne rimossa».
Wikipedia: «Nel 1986 la statua venne ristrutturata e la sua torcia, ormai vecchia e corrosa, venne spostata nell'entrata principale, per poi essere sostituita da una nuova placcata in oro a 24 carati».
Wikipedia: «Nel 1986 la statua venne ristrutturata e la sua torcia, ormai vecchia e corrosa, venne spostata nell'entrata principale, per poi essere sostituita da una nuova placcata in oro a 24 carati».
Cardini: «La statua vanta numerose repliche monumentali: da Parigi a Tokyo a Las Vegas a Colmar».
Wikipedia: «Numerose sono le repliche della statua: a Parigi la più famosa, sulla Senna. Un'altra a Tokyo. Ancora a Las Vegas e in varie altre parti del mondo. Degna di nota la replica della Statua della Libertà costruita nel 2004, alta 12 metri e posta all’ingresso settentrionale della città di Colmar, che ha dato i natali a Bartholdi».
Wikipedia: «Numerose sono le repliche della statua: a Parigi la più famosa, sulla Senna. Un'altra a Tokyo. Ancora a Las Vegas e in varie altre parti del mondo. Degna di nota la replica della Statua della Libertà costruita nel 2004, alta 12 metri e posta all’ingresso settentrionale della città di Colmar, che ha dato i natali a Bartholdi».
Cardini: «Il 28 ottobre del 1886, quando fu inaugurata a New York, ne furono distribuite tra il pubblico in souvenir delle miniature fabbricate dalla società francese Gaget Gauthier. Ma per gli americani, pronunziare correttamente il cognome Gaget era impossibile: nacque così il gadget».
Wikipedia: «Nel 1886, durante l'inaugurazione della Statua della Libertà, furono distribuite alcune miniature di quest'ultima, fabbricate dalla società francese Gaget Gauthier. A causa della difficoltà di pronuncia della parola Gaget, gli americani la trasformarono nella nota parola gadget».
Wikipedia: «Nel 1886, durante l'inaugurazione della Statua della Libertà, furono distribuite alcune miniature di quest'ultima, fabbricate dalla società francese Gaget Gauthier. A causa della difficoltà di pronuncia della parola Gaget, gli americani la trasformarono nella nota parola gadget».
Cardini: «Ancora una quarantina d’anni dopo, nel 1924, il colosso - ormai divenuto un simbolo di speranza per tanti emigranti fu dichiarato monumento nazionale: la costruzione e la sistemazione erano state portate avanti grazie a un’entusiastica raccolta di fondi. Una poesia ad esso dedicata da Emma Lazarus, The New Colossus, recita fra l’altro: "Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi, i rifiuti miserabili delle vostre spiagge affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste a me, e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata"».
Wikipedia: «Nel 1924 la statua divenne monumento nazionale insieme all'isola sulla quale è posta. Sul piedistallo vi è inciso un sonetto intitolato The New Colossus, scritto dalla potessa statunitense Emma Lazarus al fine di raccogliere fondi per la costruzione della Statua: "Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi, i rifiuti miserabili delle vostre spiagge affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste a me, e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata."».
Wikipedia: «Nel 1924 la statua divenne monumento nazionale insieme all'isola sulla quale è posta. Sul piedistallo vi è inciso un sonetto intitolato The New Colossus, scritto dalla potessa statunitense Emma Lazarus al fine di raccogliere fondi per la costruzione della Statua: "Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi, i rifiuti miserabili delle vostre spiagge affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste a me, e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata."».