Francia, un manifesto per la famiglia
Dopo il milione di persone in piazza contro il «matrimonio» omosessuale e l’«utero in affitto», la Manif pour Tous presenta a tutti i politici un patto (da sottoscrivere) in difesa della famiglia naturale. Ecco il testo tradotto in italiano.
Dopo il milione di persone in piazza contro il «matrimonio» omosessuale il 13 gennaio 2013, e le manifestazioni successive che hanno impedito al governo di legalizzare l’«utero in affitto», molti si attendevano che la Manif pour Tous francese presentasse liste alle elezioni. Non è un mistero che all’interno del movimento ci sia stato un dibattito sul punto. Ma alla fine si è deciso di non presentare liste di scopo – che in Francia, come in Italia, di rado hanno successo –, di concentrarsi sulle elezioni comunali, secondo una tesi cara alla scienza politica francese che vede negli «élus locaux», i consiglieri comunali e i sindaci, la spina dorsale della vita civile, e di proporre la firma via Internet a una Carta della famiglia, che comporta impegni molto precisi per i candidati.
La campagna è appena iniziata, e le firme sono già centinaia. Proponiamo la traduzione italiana dell’interessante documento, che nel nostro Paese è stato citato da qualche quotidiano, ma mai tradotto.
«Preambolo
Convinto che la famiglia, luogo principale dell’educazione e della solidarietà, è la cellula di base della società e garantisce il suo avvenire e progresso;
Consapevole che il contesto attuale, sociale, legislativo ed economico, richiede un rinnovamento della politica intorno ai valori della famiglia;
Consapevole che, di fronte a queste attese, è opportuno affermare le mie posizioni come candidato alle elezioni, come candidato alla carica di sindaco, assessore o consigliere comunale;
Aderisco alla Carta che comporta gli impegni seguenti:
Impegni
Politica familiare
La famiglia, cellula di base della società
Se sarò eletto/a, mi batterò per una politica comunale che tenga conto della famiglia e della sua composizione:
• In materia sociale, sportiva e culturale (trasporti, asili nido, mense e altri servizi comunali),
• In materia fiscale, per quanto di competenza del Comune.
Eletto/a, sapendo che il Comune è il primo luogo delle iniziative di coesione sociale e familiare:
• Cercherò di creare un ambiente favorevole alle famiglie,
• Orienterò in questo senso i progetti e i contributi del Comune,
• Favorirò la solidarietà tra le generazioni.
Eletto/a, deciderò e chiederò:
• Che sia nominato un assessore subito dopo le elezioni che si consacri specificamente alla messa in opera degli impegni di questa Carta,
• Che sia pubblicato ogni anno un rapporto sulla politica familiare del Comune.
Politica educativa: I genitori, primi e principali educatori dei loro figli
Eletto/a, opererò nel mio Comune e nell’esercizio delle mie funzioni per:
• Rispettare il ruolo dei genitori,
• Preservare i bambini e i ragazzi da qualunque iniziativa e sperimentazione ispirata all’ideologia di genere, diffusa con il pretesto della lotta contro gli stereotipi e dell’uguaglianza fra uomini e donne, in particolare nelle scuole materne, negli asili-nido e nelle attività extra-curricolari delle scuole.
Eletto/a, nominerò una persona per vigilare sui principi di questa Carta nei consigli di amministrazione delle scuole, asili, collegi e licei del Comune, per quanto di competenza comunale.
Eletto/a, utilizzerò tutti i miei poteri di polizia amministrativa per preservare i giovani dal traffico e consumo di droga e lottare contro la pornografia in tutte le sue forme.
Rappresentazione dei miei amministrati. La mia responsabilità politica nelle elezioni presidenziali e senatoriali
Eletto/a, m’impegnerò per le elezioni al Senato e darò al mio sostegno alle elezioni presidenziali ai candidati che s’impegneranno sul programma legislativo seguente:
• Abrogare la legge sul matrimonio e l’adozione per tutti, senza retroattività, per preservare e restaurare il rapporto padre-madre-bambino e favorire l’educazione dei figli da parte dei loro genitori,
• Rifiutare la commercializzazione dei corpi, in particolare rifiutando l’apertura della fecondazione assistita alle coppie di donne e ai celibi, e la legalizzazione dell’utero in affitto in qualunque caso,
• Con apposita legge permettere l’obiezione di coscienza nell’applicazione della legge sul matrimonio e l’adozione per tutti».
Come si vede, ci sono punti specificamente francesi. Ma il grande successo dell’iniziativa mostra come forme di «buona politica» per la famiglia possano battere strade diverse da quella della presentazione di liste e del negoziato con i partiti. Chissà che l’iniziativa francese non possa ispirare qualcuno anche in Italia.