Flashback: l'ultimo viaggio internazionale di San Paolo VI
Francesco è partito per Asia e Oceania: stessi continenti, ma molti più Paesi, toccati nel 1970 da Papa Montini.
«Sembra una replica dell'ultimo di Paolo VI», ha scritto Giovanni Maria Vian su Domani a proposito del viaggio più lungo di Papa Francesco, decollato ieri per visitare Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore. Ritorno previsto il 13 settembre.
Dieci giorni in Asia e Oceania, come San Paolo VI nel 1970, ma non gli stessi Paesi: nel viaggio durato dal 25 novembre al 5 dicembre, Montini fece scalo negli aeroporti di Teheran (Iran) e Dacca (Pakistan), quindi visitò le Filippine, le isole Samoa, l'Australia, l'Indonesia, Hong Kong e Ceylon (l'attuale Sri Lanka). All'aeroporto di Manila il 27 novembre subì un attentato: «Mentre salutava le autorità, i cardinali e i vescovi», scrisse il segretario mons. Pasquale Macchi, citato da Vatican News, «il Papa venne aggredito da un pittore boliviano, Benjamin Mendoza y Amor, di trentacinque anni, vestito da sacerdote, che in mano teneva un crocifisso dorato e nell’altra, nascosto da un panno, un kriss (pugnale malese a lama serpeggiante). Con un colpo ferì il Papa al collo, fortunatamente protetto dal colletto rigido, e con un altro al petto vicino al cuore».
Fu l'ultimo viaggio internazionale di Paolo VI, ma non l'ultimo in assoluto: nei successivi otto anni di pontificato compì alcune visite pastorali e pellegrinaggi nei confini della penisola: Albano (1971), Subiaco (1971), Udine-Venezia-Aquileia (1972), Ponzano Romano e Sant'Oreste (1972), Aquino e Fossanova (1974), Bolsena (1976) e infine Pescara (1977). Quasi delle gite fuori porta per i nostri canoni attuali, ma occorre ricordare che anche se fu proprio Montini a inaugurare l'era dei voli papali (col primo viaggio a Fatima nel 1967), a dare avvio al "papato globetrotter" sarebbe stato Karol Wojtyła, proseguendo poi a ritmo leggermente rallentato con i ben più anziani successori. Ed è una formula che dopo decenni, scrive Vian, comincia ad accusare segni di stanchezza.