Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Colombano a cura di Ermes Dovico
EDITORIALE

Finanza e politica, lo strano intreccio pro lobby gay

Grandi banche d'affari organizzano cene con studenti omosessuali in Asia già da tempo. In Italia, Francia e Inghilterra schieramenti politici opposti si fanno paladini della dignità gay. Cosa accomuna ragioni economiche e politiche tanto diverse? La gnosi, il credo di quanti ritengono di poter dettare il decalogo della vita virtuosa, felice e giusta.

Editoriali 31_07_2013
bandiera arcobaleno

Il capitalismo finanziario come fase suprema del capitalismo. Fase che porta a compimento la distruzione delle condizioni di vita del proletariato. Fase però che inevitabilmente innesca la rivoluzione. Così pensava Marx. Strano davvero, ma oggi il pensiero progressista fa proprie le ragioni del capitalismo finanziario.

Ricorriamo a due notizie comparse in tempi diversi sul Corriere della Sera. Il 16 gennaio 2008 il giornale milanese riferiva di un "invito informale, qualche sera fa, all´università di Hong Kong, per una cena a buffet, a un patto: che gli studenti fossero tutti gay o lesbiche. Ospite della serata una banca d´affari, il colosso americano Lehman Brothers". L´iniziativa verrà ripetuta ovunque in Asia, compreso Singapore dove l´omosessualità è vietata, specificava il quotidiano. Il 12 novembre 2012 in un articolo dal titolo "Se le grandi banche decidono di combattere per i diritti dei gay" il Corriere scriveva: "Domani a Londra, per la prima volta in Europa, i big della finanza mondiale (Bank of America Merrill Lynch, Citi, Deutsche, Credit Suisse, Goldman Sachs, Hsbc) si confronteranno su come favorire i diritti dei dipendenti gay, lesbiche, bisex, transgender".

Nel parlamento italiano a difendere la dignità dei gay dal pericolo dell´omofobia -ovvero della discriminazione e dell´intolleranza- in nome dell´uguaglianza, sono schierati in prima fila gli eredi del PCI. Non a caso il governo D´Alema nel 1999, poco prima di cadere, aveva presentato un disegno di legge il cui primo articolo dichiarava di perseguire "la piena attuazione del principio di uguaglianza, assicurando che le differenze di sesso, di razza, di origine etnica, di lingua, di religione o di convinzioni personali, di opinioni politiche, di disabilità, di età, di orientamento sessuale... non siano causa di `discriminazione´". Ad essere onesti non è solo la sinistra a difendere le sorti di una morale in evoluzione permanente. Oggi, per esempio, è schierato per le nozze gay con relativa capacità di adozione non solo il governo del socialista Hollande ma anche quello del conservatore Cameron.

Cosa accomuna ragioni economiche e politiche tanto diverse? Qual è il denominatore comune di banchieri, socialisti, ex marxisti e conservatori? La risposta è facile: la gnosi. Il credo di quanti ritengono di poter dettare il decalogo della vita virtuosa, felice e giusta. Coloro che hanno una fiducia illimitata nelle diagnosi elaborate dalla propria ragione. Quanti vogliono cambiare il mondo a partire dai propri interessi sia economici che ideologici. Quanti vogliono imporre a tutti la propria sete di potere scambiata per ansia di giustizia. Il Novecento è stato la palestra, a sinistra come a destra, delle magnifiche realizzazioni della gnosi al potere. Oggi i rischi sono, se possibile, ancora maggiori. Ne I papi e la massoneria ho raccontato le ragioni dei papi nel combattere la gnosi. Adesso, al riguardo, c´è molto silenzio.