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Islam

Festa per l’ordinazione del primo sacerdote a Mariapally, in Bangladesh

Per gli abitanti del villaggio, molti dei quali sono dalit, è un evento storico e un grande traguardo frutto di decenni di impegno da parte dei missionari saveriani

 

In Bangladesh, paese musulmano, gli indù sono una minoranza discriminata e i dalit, i fuori casta chiamati Horijon, sono i più discriminati e marginalizzati perché già lo sono all’interno delle stesse comunità indù, secondo quanto prescrive il sistema delle caste. È stata accolta quindi con grande gioia e ha assunto il valore di un evento storico l’ordinazione di padre Ruben Robel Biswas, religioso della congregazione della Santa Croce, il primo abitante a diventare sacerdote di un villaggio, Mariapally, i cui abitanti in prevalenza dalit devono ai missionari saveriani italiani, arrivati nella regione nel 1895 e nel villaggio 70 anni fa, l’inizio del loro riscatto sociale, a partire dall’opera di alfabetizzazione subito intrepresa. La cerimonia di ordinazione, alla quale hanno assistito 800 persone, si è svolta lo scorso 9 giugno, presieduta dal vescovo di Khulna, monsignor Jame Romen Boiragi. Padre Biswas, che ha 36 anni ed è figlio di un elettricista e di una casalinga, è stato sostenuto negli studi dai sacerdoti italiani tuttora presenti nel villaggio che conta 550 cattolici distribuiti in 115 famiglie e che, prima del 2003, si chiamava Putimari. Sono stati i missionari saveriani a ribattezzarlo Mariapally che significa “villaggio di Maria”. Il Bangladesh è 30°, dopo il Marocco e prima del Laos, nella classifica 2023 dei 50 stati in cui i cristiani sono più perseguitati redatta dall’Ong Open Doors. Il livello di persecuzione è considerato molto elevato e tuttavia, come dimostra Mariapally, i missionari cattolici svolgono con tenacia e discreti risultati la loro opera di evangelizzazione e cura.