Fast & Furious 5
Dominic Toretto riesce a evadere e si rifugia a Rio con la sua banda. Ma solo per tentare un altro grande colpo. Un film interessante.
Regia: Justin Lin; Interpreti: Vin Diesel, Paul Walker, Dwayne Johnson, Jordana Brewster, Tyrese Gibson. Genere: Azione, Durata: 130 min.
Il primo episodio di Fast and Furious è datato 2001: Dominic Toretto era un meccanico che rapinava i camion e Brian O’Conner un agente sotto copertura che doveva incastrarlo. A fare da sfondo, il mondo delle corse clandestine di Los Angeles, dove anche una berlina da impiegato del catasto poteva diventare un mostro ruggente, se data in mano alla persona adatta. Era un “b-movie” con attori pressoché sconosciuti (a parte Vin Diesel, che vantava il piccolo ma interessante ruolo di Caparzo in Salvate il sodato Ryan). Visto il successo del film (che ebbe anche un ruspante emulo italiano con Valerio Mastandrea, Velocità massima) ci sono stati a intervalli regolari altri tre titoli, ognuno peggiore del precedente, come spesso succede in questi casi.
E ora, la sorpresa: Fast and Furious 5 è decisamente un film riuscito. Dominic Toretto è un galeotto che in un trasferimento viene liberato dal resto della sua banda, nella quale ci sono anche Brian e Mia (la sorella di Dominic). Di fuga in fuga, arrivano in Brasile, in una favela di Rio De Janeiro dove decidono di fare il colpo grosso ai danni di un perfido mercante di droga (Joaquim De Almeida), che tiene dieci milioni di dollari in contanti in un caveau di una centrale di polizia, guardato a vista da tutti i poliziotti corrotti della città.
Il film è costellato di scene d’azione che si susseguono per le due ore e passa di durata: da un incredibile assalto a un treno in corsa dal quale vengono rubate tre fuoriserie, a inseguimenti in stile parkour sui tetti della favela, a una scazzottata tra Vin Diesel e Dwayne “The Rock” Johnson nella quale i due (con grande sfoggio di bicipiti lucidi) se ne danno tante da sfasciare un palazzo. Ma il pezzo forte è ovviamente la fuga per le vie di Rio di due auto cui è attaccata una cassaforte grande come un’anticamera, che naturalmente a ogni curva sfonda un mezzo palazzo e dieci automobili. La parte più fracassona però è ben compensata dai personaggi, ricchi di ironia e ben assortiti (l’inserimento di Tyrese Gibson, Ludacris e The Rock aggiunge brillantezza a scene e dialoghi), così che il film non si riduce alla solita parata di auto sgommanti ma inserisce altri temi, non da ultimo il desiderio di famiglia, che di certo non ti aspetti da prodotti del genere.
Naturalmente Fast and Furious 5 è e resta un prodotto di intrattenimento: piace constatare che è un intrattenimento di buon livello, nel quale si ride, si sobbalza nelle scene più avventurose e si parteggia per i buoni (fuorilegge, ma comunque buoni). E, come ormai sempre più spesso, non allontanatevi dalla sala prima della fine dei titoli di coda se volete sapere che ne sarà dei nostri eroi; anche perché si svela chi sarà la protagonista femminile di Fast and Furious 6.
- Machete
(Regia: Robert Rodriguez, Ethan Maniquis; Interpreti: Danny Trejo, Steven Seagal, Michelle Rodriguez, Jeff Fahey, Cheech Marin; Genere: Azione, Durata: 105 min).
Era solo un finto trailer messo a bella posta in Grindhouse di Quentin Tarantino, ora è diventato un film in stile anni ’70 sulla vendetta di un ex galeotto: grottesco, esagerato, sanguinolento, ma anche carico di ironia e con trovate gustose. E la brutta faccia del protagonista avrebbe incantato anche Leonardo.
- Come l'acqua per gli elefanti
(Regia: Francis Lawrence; Interpreti: Reese Witherspoon, Robert Pattinson, Christoph Waltz, Paul Schneider, Jim Norton; Genere: Drammatico, Durata: 121 min).
Melodramma circense per il bello di Twilight, Robert Pattinson: il govane veterinario addestratore di elefanti si innamora della bella trapezista, che però è tiranneggiata dal direttore del circo. Struggimenti e tragedie.
- Senza arte né parte
(Regia: Giovanni Albanese; Interpreti: Vincenzo Salemme, Giuseppe Battiston, Donatella Finocchiaro, Hassani Shapi; Genere: Commedia; Durata: 90 min) .
Se una tela con uno squarcio è un’opera d’arte, che ci vuole a rifarla? Così ragionano tre disoccupati salentini che vogliono improvvisarsi truffatori d’arte (e finiranno in un gioco molto più grosso di quel che avevano previsto). Bella l’idea e bravi gli attori, ma il manifesto elettorale di Vendola messo lì a bella posta potevano risparmiarselo.