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Islam

Estremisti islamici uccidono un cristiano in Uganda

Minacciato più volte,  l’impegno nella formazione dei convertiti al cristianesimo è costato la vita a Yowabu Sebakaki

 

In Uganda la maggioranza della popolazione è cristiana. I musulmani sono circa il 12% e in gran parte vivono nelle regioni orientali del paese dove sempre più spesso si registrano episodi anche gravi di intolleranza nei confronti dei cristiani. Il più recente si è verificato il 19 agosto. Ne è stato vittima un uomo di 52 anni, Yowabu Sebakaki, che abitava in un villaggio della diocesi di Nyanza. È stato ucciso da alcuni musulmani armati di panga (un attrezzo simile al machete molto comune in tutta l’Africa orientale) che lo hanno attaccato mentre in bicicletta rientrava a casa dopo aver tenuto un corso per nuovi convertiti a casa di un cristiano. Lo accompagnava un amico, David Nkomba, che è sopravvissuto all’attacco e ha raccontato come si è svolto. Gli aggressori, secondo la sua testimonianza, li hanno raggiunti a bordo di una motocicletta. Uno di loro ha colpito alla schiena Sebakaki facendolo cadere dalla bicicletta. Mentre era a terra lo hanno colpito di nuovo alla testa e poi sono fuggiti. Nkomba sostiene di averne riconosciuto uno. Si tratterebbe di Rashid Siriman, un noto estremista islamico. Soccorso da persone sopraggiunte, Sebakaki è deceduto mentre lo stavano trasportando all’ospedale più vicino. A gennaio era sopravvissuto a un altro attacco da parte di estremisti islamici che lo avevano aggredito dopo che aveva partecipato a un dibattito sulla fede con degli studiosi musulmani. In suo aiuto erano intervenuti dei cristiani che avevano assistito al dibattito. A giugno e a luglio aveva ricevuto dei messaggi contenti minacce che la moglie, Nambaluka Sebakaki, ha salvato sul suo cellulare. In uno c’era scritto: “sappiamo che stai organizzando un incontro segreto. Devi smettere di predicare e convertire al cristianesimo i nostri fedeli musulmani. Se non lo farai verremo presto a prenderti la vita”.