Elisabetta Seton, la santa di Wall Street
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Il prossimo 14 settembre ricorre il 50° anniversario della canonizzazione di Elisabetta Seton, la prima persona nativa degli Stati Uniti a essere proclamata santa. Attratta dalla pietà di una coppia di amici italiani, si convertì al cattolicesimo. Fondò scuole e il primo ordine religioso statunitense.

Quest'anno ricorre il 50° anniversario della canonizzazione di Madre Seton (1774-1821). Fu canonizzata il 14 settembre 1975 da san Paolo VI, divenendo la prima persona nata negli Stati Uniti a essere proclamata santa.
Nativa di New York, Elizabeth Ann Bayley nacque il 28 agosto 1774 nella zona di Wall Street, nel quartiere di Lower Manhattan, da una ricca e importante famiglia anglicana. Perse la madre quando aveva solo tre anni. Suo padre era un medico e un funzionario della sanità pubblica. La famiglia frequentava la Trinity Church, ancora oggi attiva, ai piedi di Wall Street. Fin da giovane, Elisabetta dedicò molto tempo alla cura dei poveri locali, in particolare donne e bambini.
All'età di 19 anni sposò William Magee Seton, un ricco mercante, in un matrimonio che sarebbe durato 10 anni e avrebbe generato cinque figli. All'inizio la coppia visse con i genitori di William, ma presto si trasferì nella propria casa al numero 27 di Wall Street. Molti anni dopo, parte dello stesso isolato fu per anni la sede della prestigiosa banca J.P. Morgan, che aveva l'indirizzo al numero 23 di Wall Street. Quest'ultimo indirizzo è legato a un'altra santa americana, dato che lo stesso J.P. Morgan era stato socio di Francis Anthony Drexel, padre di santa Caterina Drexel (canonizzata nel 2000), nella società Drexel Morgan & Company. Oltre che per i finanzieri, forse Wall Street dovrebbe essere conosciuta anche come la strada dei santi! 1.
Il marito di Elisabetta aveva molti soci in affari. Tra questi spiccavano due fratelli di Livorno, Filippo e Antonio Filicchi, cattolici devoti, anch'essi mercanti. Filippo visse tre anni a New York e sposò un'americana, Mary Cowper. Nel giro di pochi anni, durante le prime fasi della guerra anglo-spagnola del 1796-1808, William Seton perse la sua attività commerciale e trasferì la famiglia in quartieri più modesti, prima in Stone Street, qualche isolato più a sud, tra Broadway e Broad Street, poi al numero 8 di State Street, dove oggi si trova la piccola chiesa di Nostra Signora del Rosario e il santuario di santa Elisabetta Seton.
All'inizio del XIX secolo, William Seton andò in bancarotta e contrasse la tubercolosi. I suoi amici d'affari italiani invitarono la coppia a recarsi in Italia, dove il clima mite avrebbe potuto portare a una cura. Nell'ottobre 1803, William, Elisabetta e la loro figlia maggiore (Anna Maria, di appena otto anni) salparono per il porto di Livorno in un viaggio della durata di diverse settimane, seguito da una dura quarantena per paura di una possibile diffusione della febbre gialla, diffusa a New York. I fratelli Filicchi aiutarono il più possibile la famiglia Seton durante questo periodo difficile. In seguito Antonio portò il trio nella sua villa a Pisa. Debilitato dal lungo viaggio in mare e dalla quarantena, William morì il 27 dicembre 1803, all’età di 35 anni. Elisabetta ne aveva solo 29.
Per diversi mesi Elisabetta e sua figlia rimasero con Antonio Filicchi e sua moglie Amabilia. Durante quel periodo, rimase molto colpita dalla fede di questa devota coppia che la ospitava, facendole domande insistenti sul cattolicesimo. Era particolarmente attratta dalla devozione a Maria e dalla presenza reale nell'Eucaristia. Antonio fu determinante nel rispondere alle domande di Elisabetta e nel fornirle materiale su tutto ciò che riguardava il cattolicesimo.
La primavera successiva, Elisabetta e sua figlia tornarono a New York, accompagnate da Antonio che le presentò il vescovo John Carroll di Baltimora, il primo vescovo cattolico degli Stati Uniti. Nel marzo del 1805, Elisabetta prese la decisione di convertirsi e lei e i suoi figli furono battezzati nella chiesa di San Pietro in Barclay Street, a pochi isolati a nord di Wall Street, la prima parrocchia cattolica di New York, che oggi è ancora attiva. Si allontanarono rapidamente dalla comunità protestante locale (che era passata dall'anglicanesimo all'episcopalianesimo) di cui avevano fatto parte in precedenza.
Prima e dopo essersi trasferita nel Maryland (prima a Baltimora, poi a Emmitsburg) nel 1808, Elisabetta lavorò come insegnante. Poi, dato il suo fervore religioso, decise di fondare un ordine religioso femminile, le Suore della Carità di San Giuseppe, il primo ordine religioso nato negli Stati Uniti. Nel 1809 le fu donata una proprietà per avviare una scuola femminile, fondando in sostanza il sistema scolastico cattolico negli Stati Uniti. Due delle sue tre figlie seguirono Elisabetta nella vita religiosa, mentre la terza e più giovane morì a 14 anni. Antonio Filicchi divenne padre surrogato dei due figli maschi di Elisabetta e rimase un fedele benefattore, offrendo sostegno finanziario alle opere di Madre Seton – come era diventata nota – fino alla sua morte, avvenuta il 4 gennaio 1821.
L'ispirazione di Madre Seton a diventare cattolica ebbe origine dal contatto con i soci d'affari italiani di suo marito, che erano appunto cattolici devoti. Filippo e Antonio Filicchi non sono ufficialmente santi, ma almeno possono essere considerati “creatori di santi”.
Madre Seton è sepolta nel Santuario Nazionale di Santa Elisabetta Anna Seton a Emmitsburg, nel Maryland, dove si trovano una basilica, un museo e un centro visitatori. A New York, dove è nata, non c'è una chiesa dedicata a santa Elisabetta Seton, ma ce n'è una a Livorno, in Italia, che porta il suo nome. Il marito William è sepolto lì. All'esterno c'è una statua della stessa santa.
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1 Per completezza di informazione, l’autrice di questo articolo precisa di aver lavorato per molti anni al n. 23 di Wall Street.