Ecco come difendere la fede (senza alzare la voce)
L’aborto, l'eutanasia, l'omosessualità, la contraccezione, il matrimonio. Su questi temi il cattolico è chiamato a giustificarne le posizioni della Chiesa. Saper argomentare in maniera convincente, chiara e pacata è essenziale per riuscire a smontare i pregiudizi e dialogare con tutti. Ecco un libro che può aiutare.
Noi cattolici abbiamo bisogno di esser esperti di apologetica. Per esserlo è bene esercitarsi. Questo libretto. Come difendere la fede, senza alzare la voce (Lindau 2014) scritto da Austen Ivereigh cofondatore di Catholic Voices, è un eccellente testo di esercitazione. Ho scelto alcuni capitoli, da me interpretati anche con spunti provocatori, da proporre al lettore quale esempio di riflessione per una “apologetica da salotto“, utile quanto quella da ateneo universitario.
É vero che la Chiesa attua ingerenza politica? Se fosse vero, ohimè, se ne vedrebbero i risultati, in realtà si direbbe quasi il contrario, che cioè lobby politiche riescono a influenzare posizioni nella Chiesa “machiavellizzandole”. Intendo orientandole al famoso “minore dei mali” o utilizzo di mezzi mediocri o cattivi persino, per ottenere fini buoni. Ma quale Chiesa poi? Quella del Papa, quella della Segreteria di Stato, quella della Cei, quelle dei vari Movimenti? Ma soprattutto, se si volesse “fare ingerenza” con chi si potrebbe riuscirci? Con cattocomunisti o cattoopportunisti, con teocom o teodem? Ma poi se persino il Papa sembra dissociarsi dai principi non negoziabili, su che si dovrebbe fare ingerenza? Sull’8 per mille ?
Sessualità. É vero che la Chiesa era esigente e intransigente in materia sessuale, ma siamo certi che questo non sia stato un bene? Ora, qualcuno deve farci riflettere sulle scelte che facciamo, altrimenti quello che prevale è sempre l’istinto. É bene che la Chiesa faccia riflettere su cosa è il valore della vita e la dignità dell’uomo, altrimenti quando sarà troppo tardi le chiederemo perché non ci aveva avvertiti in tempo, essendo suo compito farlo. Riguardo l’omofobia, si direbbe che qualcuno abbia inventato questo problema per spaventare la Chiesa. Ma quando mai la Chiesa ha condannato gli omosex ? Essa ha condannato l’atto, come peraltro ha condannato l’atto contraccettivo o autoerotico. Ma il sesso per sua natura è procreativo, o no?
Matrimonio. Il matrimonio non è solo un legame formalizzato, esso genera membri di una società che possono valorizzarla o distruggerla. Ecco perché il matrimonio che deve esser protetto come valore per la stessa società si fonda sui figli, esso è coniugale. Voler ignorare o contrastare ciò, o voler inventare principi nuovi, sembrerebbe orientato più all’ottenimento di consensi politici, o soluzioni economiche, o pura paura. Si ha l’impressione che le leggi omofobiche siano in realtà un attacco alla libertà religiosa.
Eutanasia. Il cattolico è accusato di imporre la sua credenza agli altri che non le hanno. Ma la Chiesa ha o no il dovere-diritto di spiegare cosa è la vita e la morte ? Ma è poi così vero il principio di autonomia personale, autodeterminazione? Ma è vero che siamo realmente autonomi nelle decisioni di carattere etico? O siamo influenzati come lo siamo nei consumi, nella politica, nello stile di vita, nella moda o altro? Il problema su cui riflettere sta nel rifiuto medico scientifico della sofferenza e nella conseguente scelta politica di trovare un altro argomento per attaccare la Chiesa che vede nell’eutanasia il rifiuto della dignità dell’uomo, creatura di Dio. Certo l’esistenza va migliorata, ma suicidio significa perdita della vita eterna. E se la Chiesa non se ne occupasse, che starebbe a fare? Ma in più, magari per ragioni economiche di bilancio pubblico dovuto ai costi dell’invecchiamento della popolazione, il diritto di una vita degna di esser vissuta, perciò di scegliere di morire, rischia di diventare presto un dovere...
Difesa della vita. Come la dissoluta leggendaria regina di Assiria, Semiramide, trasformò in lecito ciò che era illecito, così nei nostri tempi si è riuscito a definire “diritto civile” l’aborto. Ma il problema sta nella definizione di cosa è civile o di cosa è diritto? Un vero laico agnostico difende la vita umana come un cattolico integralista, perché capisce che se non difende quella, non avrà più nulla da difendere. Lo stesso vale per l’embrione, che non è altro che uno stadio della vita umana e il valore della vita non è funzione dello stadio in cui questa si trova . Ma spesso i principi etici sono sottomessi a quelli economici, anche nella cosiddetta scienza.
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