L'APERITIVO
Duri a morire
Dopo divorzio e aborto, la "trimurti" della mentalità liberal prevede la legalizzazione dell'eutanasia. Un percorso temo inevitabile...
A TAVOLA
22_12_2010
Correva l’anno 1982, quando io, sorprendendo molti lettori, pubblicavo il mio secondo libro, dal titolo terribile Scommessa sulla morte. Scrivevo un intero capitolo dedicato all’eutanasia e affermavo – non perché in possesso di particolari doti profetiche, ma soltanto osservando la realtà – che dopo il divorzio e l’aborto, la “trimurti” della mentalità liberal ci avrebbe portato anche l’eutanasia.
Allora il divorzio c’era già, l’aborto pure. Prima o poi, scrivevo, sarebbe stata introdotta anche nella nostra legislazione l’eutanasia. Adesso, purtroppo, vediamo arrivare i primi segnali: si sta dibattendo sull’argomento, vengono trasmessi spot clandestini, seguitissime trasmissioni di prima serata ci raccontano storie ed esperienze per convincerci che dobbiamo arrivare anche questo traguardo.
Mettiamoci il cuore in pace: l’eutanasia è già entrata nel diritto di vari Paesi, e prima o poi arriverà anche in Italia. Dovremo cercare di resistere, spero ovviamente di essere smentito, ma temo proprio che gli eventuali referendum si concluderanno con uno scacco, come già avvenuto per divorzio e aborto.
Perché ritengo inesorabile questo percorso? Perché risponde a un desiderio irresistibile, anche se sarà mascherato da tante parole e tanti distinguo umanitari e compassionevoli: il desiderio di liberarsi di qualcuno o di qualcosa. In fondo, il divorzio permette al marito di liberarsi dalla moglie che non sopporta più e viceversa; l’aborto permette di liberarsi del pupo in arrivo e che limiterebbe la mia libertà o graverebbe troppo sulle mie finanze; l’eutanasia mi permette di liberarmi del nonno che non vuole congedarsi e magari liberare la casa.
Mi scuserete la brutalità provocatoria. Di certo nessuno presenterà in questo modo le ragioni dell’eutanasia. Tutto sarà mascherato, addolcito, condito di zuccherosi richiami alla pietà e alla libertà dell’individuo. Ma siccome è l’egoismo uno dei grandi motori del mondo, sono convinto che prima o poi anche la “dolce morte” arriverà per legge.