Due impegni concreti
Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento? (Mt 22, 36)
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti». (Mt 22, 34-40)
I sadducei, misero alla prova Gesù: volevano valutare se potesse essere considerato uno di loro. Anche i farisei, però, sbagliavano. Mentre i sadducei svalutano l’uomo non credendo alla vita eterna, i farisei lo valutano troppo, credendo che egli si possa salvare con le sue sole forze, mediante il rispetto rigoroso, prima ancora dei comandamenti, delle centinaia di prescrizioni rituali da loro ideate nei secoli prima di Cristo per resistere all’invasività dei culti pagani imposti in Palestina dalle dinastie macedoni. Gesù, anche in questo caso, non cade nella trappola e indica all’interlocutore fariseo la sostanza dei comandamenti, liberandola dalle prescrizioni umane: amare Dio e il prossimo. Sono i due comandamenti essenziali che ci svelano la volontà divina: è quest’ultima che ci salva e a cui, liberamente, occorre dare il nostro assenso. Oggi impegniamoci a fare un vero atto di amore verso Dio e uno verso una persona che incontreremo oggi sul nostro cammino.