Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Cecilia a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Disonestà intellettuale

Nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri (Mc 6, 20)

Schegge di vangelo 08_02_2019

In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elìa». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!». Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri. Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto. E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro. (Mc 6, 14-29)

Erode aveva fatto arrestare Giovanni il Battista perché gli ricordava la sua situazione irregolare di matrimonio: era infatti concubino con la moglie di suo fratello. Lo strano è che, nonostante Giovanni annunciasse la verità senza sconti, il re lo ascoltava comunque volentieri. Questo potrebbe accadere anche a noi, ascoltando ad esempio una bella predica o leggendo un libro di spiritualità, di rimanere affascinati da ciò che viene detto senza però calare nella vita l'insegnamento ricevuto. Come Erode potremmo correre il rischio di ascoltare volentieri discorsi sulla virtù, senza però poi cambiare conseguentemente le nostre abitudini rendendo quindi inutile e fine a se stesso aver approfondito temi riguardanti la spiritualità e la morale.