Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Cristo Re a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Dio, prima e dentro

«Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

(Mt 22,15-21)

Schegge di vangelo 19_10_2014
Vangelo

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». (Mt 22,15-21)

Gesù non ci invita a iscriverci a un partito, ma a riconoscerci figli di Dio. Lo Stato e qualsiasi aggregazione di tipo politico hanno la funzione di organizzare la vita sociale, in vista – speriamo – di quello che viene chiamato ‘il bene comune’, cioè il bene di ciascuno e di tutti insieme. Ma tutto questo non risolve il problema dell’uomo, non dona la gioia di vivere, non lancia nell’avventura della giornata. Cesare, e chiunque altro ne porti l’immagine, non ci basta per vivere. Gli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi hanno bisogno di Dio. ‘Dare a Dio quello che è di Dio’ significa aprirci a una Presenza paterna, che collabora con noi per ottenerci il bene più grande. Ce lo richiama anche questa giornata dedicata alle missioni.