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Cattolici e ortodossi

Data comune per la Pasqua: forse la svolta nel 2025

Il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo dichiara che gli sforzi per una data comune della Pasqua si intensificano in vista dell'anniversario del Concilio di Nicea. La maggioranza del mondo ortodosso dipende però da Mosca più che da Costantinopoli, che ha autorevolezza ma pochi numeri.

Borgo Pio 17_11_2022

Superare la differente celebrazione dei principali misteri dell'Incarnazione tra cattolici di rito latino e ortodossi (ma anche cattolici di rito orientale) è uno dei possibili passi, periodicamente rilanciati, in chiave ecumenica. In Ucraina una parte degli ortodossi sostiene l'idea di festeggiare il Natale il 25 dicembre, invece che il 7 gennaio, anche in segno di distanza dal Patriarca di Mosca. Per la Pasqua la questione è complicata dal fatto che si tratta di una festa mobile, oltre che dalla differenza tra il calendario giuliano (seguito in Oriente) e quello gregoriano (diffuso in Occidente nel 1582 per recuperare gli errori di calcolo rispetto all'anno astronomico).

Il Patriarca di Costantinopoli in questi giorni ha dichiarato che si stanno intensificando gli sforzi per giungere a una data comune valida per entrambe le tradizioni. Il 2025 potrebbe essere propizio per iniziare in maniera "naturale", dal momento che in quell'anno la data comune risulterà comunque automaticamente dalla casuale coincidenza dei due calendari che si verifica periodicamente. Cadrà inoltre il 1700° anniversario del concilio di Nicea (cui risalgono anche le disposizioni sul calcolo della Pasqua, ma all'epoca non vi era ancora né la divisione tra le Chiese né dei calendari).

L'obiettivo richiede anche il coinvolgimento di astronomi, oltre che di liturgisti, dal momento che il calcolo si basa su equinozi e pleniluni. Papa Francesco aveva già manifestato nel 2015 l'apertura a convergere su una data comune e Bartolomeo ha ribadito l'«obiettivo che nel contesto di questo anniversario [di Nicea] si possa trovare una soluzione per la Pasqua». Ammesso che l'obiettivo di Francesco e di Bartolomeo sia raggiunto, resta però da vedere quanti ortodossi riguarderà. Infatti, dal Patriarcato di Costantinopoli dipende una minima parte del mondo ortodosso. Molti di più dipendono dal Patriarcato di Mosca, con cui i rapporti sono sempre più difficili.