Dall’abisso alla Vita nuova, storia di una conversione
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L’incontro nella “Milano da bere”, la passione incontenibile, l’aborto, la convivenza e poi il vuoto dentro. Fino a scoprire di dover abbracciare la verità che è Gesù. La storia di conversione di Marina e Giuseppe Formica nel libro “Una piccola casa sulla roccia”.
«Al “nostro” Volto di Gesù senza il quale questa storia d’amore non avrebbe Vita». Si legge così nella prima pagina del libro “Una piccola casa sulla roccia”, fresco di stampa per le Edizioni Ares. Una dedica che colpisce e incuriosisce, soprattutto perché, addentrandosi nella lettura di questa testimonianza scritta in modo coinvolgente, si scopre che questo Volto di Gesù non è tanto un’immagine devozionale quanto il nome del bambino che Marina e Giuseppe Formica, gli autori del libro, hanno subito concepito e abortito non appena si sono conosciuti. Sono infatti un pugno nello stomaco le parole di Marina nel capitolo in cui, insieme al marito, ha il coraggio di mettere a nudo la memoria di quel drammatico evento: «Ricordo la stanza fredda dell’ospedale di Niguarda come un inferno e il ginecologo come un carnefice».
Ma assai più forte della morte è il messaggio che questi due coniugi trasmettono nelle pagine, intrise di gratitudine, di questa singolare biografia di coppia: la presenza di un Dio carico di misericordia che ha saputo attendere e cogliere ogni minimo spiraglio della loro libertà per scrivere una storia di amore infinito. Un amore che quasi scandalizza per la sua grandezza, perché è capace di redimere e di ricavare, persino dai peggiori peccati, una personale occasione di Salvezza. Al punto che Marina e Giuseppe arriveranno a dire che proprio dal sacrificio di quel loro figlio, unito al loro dolorosissimo pentimento, è scaturito l’inizio di una Vita nuova totalmente tesa alla presenza di Cristo.
La vicenda di questi due amanti parte da lontano, da quando Marina e Giuseppe si conoscono nella “Milano da bere” degli anni Novanta e si lasciano travolgere da un’incontenibile passione. Lui, rampante venditore pubblicitario, uomo di punta di Publitalia e poi della neonata Mondadori Pubblicità, ha un debole verso il mondo femminile, che non gli fa mancare le sue attenzioni. Lei, estrosa e creativa, donna dal grande fascino, lo conquista dividendo gomito a gomito la scrivania dell’ufficio. Piccolo particolare, che però è tutt’altro che piccolo: Marina è già sposata.
Per Giuseppe, che in passato ha militato in movimenti cattolici più per un’ideale culturale e sociale che per un cammino di fede, il fatto che Marina sia sposata non costituisce più un grosso argine. Anche perché Marina a sua volta vive il suo matrimonio, in cui già si parla di separazione, come la tomba della sua felicità. Sistemate perciò le ultime formalità per concludere la precedente relazione, la nuova coppia dà libero sfogo ad un amore fatto di passioni e attimi di godimento. Decidono presto di andare a convivere. «Sul piano edonistico - racconta Giuseppe - vivevamo decisamente bene: non ci facevamo mancare le nostre cenette in veranda né i nostri momenti di intimità e lentamente, anche a me, che avevo sempre vissuto in città, il relax e la quiete di Milano Tre cominciarono a piacere».
Eppure, nel tempo i conti cominciano a non quadrare. Giuseppe sente che tutto il benessere e il successo che ha raggiunto non gli bastano affatto, si risveglia in lui un potente bisogno di senso che lo tormenta. Per Marina, invece, quella vita generata e interrotta come un incidente al principio della relazione, sta scavando silenziosamente un abisso di vuoto dentro di lei. Iniziano i malintesi, le liti. Il senso di insoddisfazione e di incomprensione si impadronisce della relazione che, complice anche la convivenza, inizia a raffreddarsi. Finché, come racconta Marina: «Un bel giorno mi alzo dal letto e lo trovo sull’uscio di casa nostra, con la valigia in mano. “Torno da mia madre”, mi dice secco, prima di chiudere la porta dietro di sé. Panico e sconforto si impadroniscono di me. Vedo la mia vita che va in frantumi, è l’ennesima delusione. E questa volta sento di non poterla reggere. Che ne sarà di me?».
Ciò che ha attirato Marina e Giuseppe sin dal principio, però, non è soltanto una passione emotiva; c’è qualcosa di vero tra loro. Entrambi lo intuiscono, ma non sanno come trovare il volto di quella verità e farlo crescere insieme. Capiscono perfettamente che il passaggio è decisivo, in assenza del quale la loro relazione è destinata a spegnersi. Ciascuno dei due, con la propria sensibilità, sente sinceramente il bisogno di un amore che sia eterno, ma non osano nemmeno sperarlo. Com’è possibile nella loro situazione così clandestina sperare in un amore pulito? E come pensare ad un “per sempre” con un matrimonio fallito alle spalle e una vita spezzata sulla coscienza?
Chi non solo spera, ma crede in loro oltre ogni ragionevole dubbio, è Dio. È Lui che li chiama, li attira, li attende da sempre. È Lui che vuole donare loro una Vita nuova. Così, con un guizzo di libertà, Giuseppe decide di recarsi da un vecchio sacerdote, padre Adriano, consigliatogli tempo addietro da un amico. Una confessione decisiva e illuminata dallo Spirito Santo fa tutto il resto: Giuseppe esce dal confessionale convinto di proporre a Marina un cammino di fede perché, solo se inizieranno a fondare la loro relazione sulla roccia, potranno sperare in un futuro veramente felice. La roccia si chiama Gesù Cristo e il cammino parte da una mossa fondamentale: interrompere la convivenza per iniziare a percorrere la via della Chiesa.
Marina inizialmente pensa che Giuseppe abbia preso un abbaglio e stia cercando un modo per scaricarla. Ma dopo una comprensibile resistenza, anche lei decide di lasciarsi guidare da padre Adriano che diventa veramente come un padre benedetto amorevole e premuroso, capace di guidare la coppia verso la Volontà di Dio.
Il cammino di rinascita sarà decisamente impegnativo, fatto di alti e bassi, di cadute e risalite. E soprattutto passerà attraverso il processo canonico per la dichiarazione di nullità del vecchio matrimonio di Marina: un percorso lungo e faticoso, ma che allo stesso tempo si rivelerà un’occasione preziosa per sondare sino in fondo i desideri del loro cuore.
Attratti dalla storia di conversione di san Francesco e guidati dalla spiritualità francescana, Marina e Giuseppe si lasceranno spogliare di tutte le loro certezze e ricchezze, scendendo sino agli abissi dei propri limiti, per incontrare la grandezza della misericordia di Dio e arrivare a realizzare la loro “casa sulla roccia”, quella famiglia solida e unita che avevano sempre sognato.
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