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incoerenza

Cupich premia l'abortista Durbin, Paprocki non ci sta

Dall'arcidiocesi di Chicago un premio alla carriera per meriti immigrazionisti al senatore dem, il quale però è anche un attivo sostenitore delle leggi pro-aborto. Uno scandalo per il vescovo di Springfield, che non le manda a dire al confratello porporato.

Borgo Pio 24_09_2025
IMAGOECONOMICA VIA CARDINAL CUPICH

L'appuntamento è per il 3 novembre al Saint Ignatius College Prep: l'arcidiocesi di Chicago vi invita al Keep Hope Alive, evento di beneficenza a sostegno dell'ufficio dell'immigrazione arcidiocesano e della pastorale nazionale per i migranti, durante il quale il cardinale Blase J. Cupich premierà l'80enne senatore Dick Durbin . Un «premio alla carriera per il sostegno agli immigrati». Però il senatore (neanche a dirlo, appartenente al Partito Democratico), oltre che per meriti immigrazionisti si è distinto anche per lo strenuo sostegno alle politiche abortiste.

Altro che premio alla carriera, è uno scandalo – ribatte il vescovo di Springfield, mons. Thomas Paprocki, che non teme di mandarle a dire al confratello porporato e si dice «scioccato nell'apprendere che l'arcidiocesi di Chicago intende onorare il senatore Richard Durbin con un premio alla carriera». Alla luce (anzi: al buio) della «lunga e costante storia del senatore Durbin a sostegno dell'aborto legale, inclusa l'opposizione alla legislazione per proteggere i bambini sopravvissuti ad aborti falliti», questa decisione rischia di causare un grave scandalo, confondendo i fedeli riguardo all'insegnamento inequivocabile della Chiesa sulla sacralità della vita umana». Paprocki parla anche in qualità di ordinario diocesano del senatore, domiciliato a Springfield, spiegando a The Pillar che «gli è stato impedito di ricevere la Santa Comunione qui nella sua diocesi d'origine dal 2004», prima dal suo parroco e poi dallo stesso Paprocki, proprio «a causa dell'ampio e persistente curriculum del senatore Durbin nel votare a favore del diritto all'aborto». 

Competenza rivendicata a sua volta da Cupich («Il senatore Durbin mi ha informato alcuni anni fa che si è stabilito a Chicago, si è registrato in una parrocchia dell'arcidiocesi e mi considera il suo vescovo») che si arrampica sugli specchi del "dialogo", dicendosi «fedele alle istruzioni del maggio 2021 dell'allora Congregazione per la Dottrina della Fede, che consigliavano ai vescovi di "raggiungere e dialogare con i politici cattolici all'interno delle loro giurisdizioni... come mezzo per comprendere la natura delle loro posizioni e la loro comprensione dell'insegnamento cattolico"».

Peccato che tra dialogare e premiare corra una certa differenza, grande come l'ambiguità evidenziata da Paprocki. Al vescovo di Springfield si associa l'arcivescovo di San Francisco, mons. Salvatore J. Cordileone, che scrive su X: «Il vescovo Paprocki ha ragione nel dire che sia la chiarezza che l'unità sono a rischio. Spero che questo sia un forte appello a tutti i membri del Corpo di Cristo affinché prendano posizione e chiariscano il grave male che è la soppressione di vite umane innocenti». Dal canto suo, il senatore Durbin è un "convertito" alla legislazione abortista, che sostiene pur dicendosi personalmente «contrario all'aborto». Come si faccia a sostenere sul piano legislativo qualcosa cui si è personalmente contrari rientra fra i misteri della fede catto-dem.