Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi

19 GIUGNO

Così San Marino attende la visita del Papa

L’incontro con il Papa è, per ogni credente, un fatto con cui fare i conti: la testimonianza di come si prepara una comunità a questo evento.

Attualità 14_06_2011
PENNABILLI Il prossimo 19 giugno il Papa si recherà in visita nella diocesi di San Marino-Montefeltro. Raccogliamo una testimonianza che spiega come ci si prepara per fare in modo che un evento così importante vada oltre l'emozione del momento per costruire una più solida comunità cristiana e per rendere incontrabile per tutti l'avvenimento cristiano.  

Già dal primo annuncio, l’avvenimento della visita del Papa ad una realtà così piccola, seppur con una grandissima tradizione come San Marino (e tutta la diocesi del Montefeltro), ha segnato un clima di attesa grata e stupita.

L’incontro con il Papa è, per ogni credente, un fatto con cui fare i conti: «Signore, accresci in noi la fede» è diventato il grido con cui attendere questo incontro. Che, peraltro, secondo le indicazioni di Luigi Negri, Vescovo di San Marino – Montefeltro, ha un orizzonte che vuole coinvolgere tutti gli uomini, credenti o meno che siano. Qui sta infatti la grande caratteristica della fede, che non è un particolare per pochi, un «interesse» di alcuni, ma un evento che, come la realtà tutta intera, sta di fronte a tutti. Poi la loro libertà si muoverà…

Per capire questo evento mi rifaccio alla esperienza recente, in una scuola superiore della zona. A Sassocorvaro si sono incontrati 250 studenti del triennio delle superiori, coinvolti dal loro insegnante di religione, don Fabio Bricca, e da una brava insegnante, Loretta Bravi, che ha portato una botta di vita nelle aule di quella scuola. I ragazzi si sono preparati all’incontro, preludio di quello col Papa a Pennabilli (sarà appunto l’occasione di trovare tutti i giovani) con una serie di domande che hanno dato il clima. Segno che c’è una fame e sete di parole che rispondano alla fame di vita e bellezza e significato. Un incontro durato più di due ore, in un silenzio insolito e senza quel via-vai che spesso caratterizza le tante assemblee scolastiche in orario di lezione. Incontro così sintetizzato da Loretta: «I ragazzi, precedentemente avevano raccolto le “loro” domande: “Perché dopo la Cresima si fugge dalla Chiesa… perché Gesù ha voluto vicino a sé un Pietro peccatore o una Maddalena… perché l’uomo di oggi non avverte più il senso religioso che lo struttura e ritiene indifferente credere o meno in Dio… perché la pedofilia…quale la posizione della Chiesa sui temi di bioetica…”.

I ragazzi chiedono ciò che l’apostasia dilagante, da se stessi prima che da Dio, non osa o non sa più domandare! Aiutati dalla lettura di alcuni brani de “La bottega dell’orefice” di Wojtyla, dalla Lettera ai vescovi d’Irlanda  e dal Discorso di Ratisbona di Papa Ratzinger, dalle immagini di piazza Tienanmen (un gesto che simboleggia un’umanità cambiata possibile per alcuni), dal “mi corriggerete” di Giovanni Paolo all’appello alla “verità” di Benedetto, la parola e l’immagine hanno guidato i ragazzi in un percorso di conoscenza e memoria, avviandoli ad una “esperienza culturale” (don Fabio), a scoprire “l’attualità più profonda che è il cuore e non le notizie tragiche delle quali ogni giorno ci riempie il mondo” (don Gabriele), ad attendere il Papa con curiosità “avvertendo la storicità di questa visita alla nostra Diocesi” (don Rousbell). Dall’incontro sono emersi, con naturalezza, grandi temi: il legame di amicizia tra i due pontefici, il valore del “pontificato” che non è la “sfida della successione”, le due differenti personalità unite dalla ragionevolezza della fede, le urgenze storiche mutate, il tema del male che non emerge solo come dittatura o ideologia ma si annida nell’uomo come limite, errore, ferita. Don Gabriele ha tenuto costantemente vive due provocazioni: a che serve all’uomo “guadagnare la vita se poi perde se stesso” e la “solitudine giovanile” di una generazione illusa e abbandonata nei modelli drammatici del fruire e non dell’essere.»

L’altro elemento, per capire l’importanza dell’evento, è racchiuso nelle parole della preghiera che il Vescovo ha voluto che si recitasse in ogni chiesa della Diocesi per preparare la visita: « O Signore nostro Gesù Cristo, concedi a noi tuoi fedeli della Chiesa di San Marino-Montefeltro di comprendere e accogliere nella fede l’inestimabile dono della Visita che il Santo Padre Benedetto XVI compirà alla nostra Chiesa Particolare. Aumenta in noi, o Signore per mezzo di questa Visita la nostra fede in Te, la nostra testimonianza di discepoli che amano Te e i fratelli, il nostro senso di appartenenza alla santa Chiesa Cattolica, e fa’ che scopriamo in essa il tuo amoroso disegno di Padre che guida la nostra vita. Benedici, o Signore, il Ministero del Successore di Pietro al quale ci uniamo con tutto il nostro affetto e la nostra docilità di figli che nella Chiesa sono uniti al loro Padre e Pastore. Tutto ciò che Egli ti chiede oggi, anche noi te lo chiediamo con Lui. Se Egli piange o si rallegra, spera o si offre vittima di carità per il suo Popolo, noi vogliamo essere con Lui, desideriamo che la voce della nostra anima si confonda con la Sua, perché l’incontro con Pietro, per intercessione di Maria Santissima madre delle Grazie, dei santi Patroni Leo e Marino, sia pegno di un incontro con Te o Signore, nel tempo e nell’eternità. Amen».

L’attesa ci trovi fratelli, e sia anche l’occasione per scoprire, con Benedetto XVI, come le radici cristiane di una nazione possono, se vivificate e ritrovate, ridare dignità a un popolo e speranza a tanti.