Continua il trasferimento di famiglie siriane dalle isole alla terra ferma
Oltre 11.000 persone sono già state trasferite in alloggi più adatti al freddo invernale. Si cerca nel frattempo di migliorare anche le condizioni di chi è in attesa di essere trasferito
L’Unhcr continua a trasferire le famiglie dei rifugiati siriani dai centri di accoglienza nelle isole Egee al continente dove trovano una sistemazione migliore e maggior riparo dal freddo invernale. Nelle ultime settimane infatti le temperature si sono notevolmente abbassate rendendo ancora più disagevole la vita dei profughi che abitano in tende non riscaldate e spesso fradice in cui la gente dorme, mangia e trascorre la maggior parte delle giornate. Da settembre già più di 11.000 persone sono state sistemate in centri di accoglienza, alberghi e appartamenti. Grazie a fondi della Commissione Europea, l’Unhcr provvede a pagare i trasferimenti via mare su imbarcazioni e traghetti. La priorità è stata data a Lesbo e a Samos poiché i centri di accoglienza di Moria e Vathy sono in condizioni disperate. Oltre la metà dei trasferimenti sono stati effettuati da Moria. Nel solo mese di dicembre più di 1.700 persone sono state trasferite da Lesbo con l’aiuto dell’Unhcr, dopo aver ricevuto l’autorizzazione allo spostamento dal governo greco. La destinazione dei richiedenti asilo è una località vicina al lago Volvi che in precedenza ha ospitato degli Yazidi iracheni e che è stata riaperta dal governo per allentare la pressione sulle isole e fornire una sistemazione più confortevole mentre le richieste di asilo vengono esaminate. Con l’accelerarsi dei trasferimenti la popolazione di Moria è scesa sotto le 5.000 unità per la prima volta dall’aprile 2018, ma resta il doppio della capacità abitativa del centro. Le autorità hanno moltiplicato gli sforzi per migliorare le condizioni di chi sta ancora aspettando il trasferimento.